Una holding degli agricoltori italiani, che fa leva sul sistema dei Consorzi Agrari, sviluppando un fatturato di 3 miliardi di euro su 1.300 punti di vendita ai quali fanno riferimento 300mila imprese agricole: ecco “Consorzi Agrari d’Italia”, la società consortile per azioni la cui creazione è stata comunicata da Coldiretti nel Forum internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, a Cernobbio.
Un gigante, comunica l’organizzazione, “che interessa quasi una impresa agricola su tre, ed è leader incontrastato nella gestione dei cereali con il 20% della produzione nazionale, nella commercializzazione di mezzi tecnici per l’agricoltura, con il 25% dei trattori venduti, e garantisce l’alimentazione ad un animale allevato su dieci ma è presente, anche con esempi di eccellenza, in attività industriali e nella distribuzione alimentare. Un gruppo attivo dal campo alla tavola attraverso il quale passa un chicco di grano italiano su cinque, destinati a finire come pane o pasta sulle tavole dei consumatori, ma che vende anche un trattore sui quattro al lavoro nelle campagne italiane”.
La holding, partecipata già da 23 Consorzi Agrari, di proprietà degli agricoltori, ha un capitale sociale di 4 milioni di euro ripartito tra i soci con quote e scaglioni in funzione del fatturato, e una governance secondo il modello duale che prevede un consiglio di sorveglianza ed un consiglio di gestione. Alla holding fanno capo quattro diverse società attive, rispettivamente, nel trading, nella gestione dei punti vendita, nella trasformazione industriale e nella gestione del patrimonio immobiliare.
Il presidente del consiglio di sorveglianza è stato nominato Luigi Gruppi, Presidente del Consorzio Agrario di Milano e Lodi; il presidente del consiglio di gestione Pierluigi Guarise, direttore del Consorzio Agrario Lombardo Veneto.
Quattro gli obiettivi dichiarati della nuova holding: la creazione di una rete efficiente di servizi su tutto il territorio nazionale, a partire dal sud, di tipo tecnico-commerciale, finanziario, logistico ma anche nelle nuove energie agricole; la modifica delle relazioni industriali accrescendo il peso degli agricoltori; la concentrazione dell’offerta e la commercializzazione delle produzioni, per aumentare il valore aggiunto degli agricoltori; una presenza diretta sul mercato di prodotti agroalimentari “firmati dagli agricoltori” e il rafforzamento di una rete distributiva integrata partendo dai punti vendita esistenti.
“È una grande opportunità per l’agroalimentare italiano. Gli agricoltori - ha detto il presidente di Coldiretti, Sergio Marini - si candidano a diventare protagonisti del proprio futuro”.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025