Quando si parla di lavoro agricolo, ci si sofferma soprattutto sul lavoro “nero”, il lavoro “fittizio”, il caporalato, l’evasione contributiva; come se questi fenomeni - che pure esistono e vanno adeguatamente combattuti - esaurissero il panorama del lavoro in agricoltura. Esistono invece decine di migliaia di imprese agricole che operano alla luce del sole e che occupano regolarmente manodopera dipendente. È a queste imprese che Confagricoltura intende dare voce, con il convegno “Il lavoro “vero” in agricoltura”, il 19 novembre a Roma (ore 10, Palazzo Altieri).
Tra i relatori il Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Guglielmo Epifani, Giorgio Santini, Luigi Angeletti e Renata Polverini; il presidente dell’Inps, Antonio Mastropasqua e il capo gabinetto del ministero del Lavoro, Lucrezio Caro Monticelli. Le conclusioni del presidente della Confagricoltura Federico Vecchioni.
L’obiettivo è mettere in evidenza i problemi e le criticità che le aziende incontrano quotidianamente confrontandosi con le regole, gli adempimenti ed i costi connessi ai rapporti di lavoro. Le imprese agricole sono pronte, anche in questo momento di crisi, a fare la loro parte per salvaguardare l’occupazione e promuovere la qualità del lavoro. Spetta alla politica e alle amministrazioni competenti, secondo Confagricoltura, prendere coscienza delle esigenze del mondo produttivo agricolo e dare spazio alle possibili soluzioni per sviluppare appieno tutte le relative potenzialità.
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