Le importazioni vinicole Usa confermano, secondo l’Italian Wine & Food Institute, l’aumento del consumo di vino di prezzo moderato: nei primi 9 mesi 2009 si registra un incremento del 15,5% in quantità ed una contemporanea riduzione del 14,6% in valore.
E per le etichette italiane come è andata? Nel periodo gennaio-settembre 2009, le importazioni complessive di vini italiani sono ammontate a 1.520.260 ettolitri per un valore di 727,96 milioni di dollari contro 1.593.640 ettolitri e 859,47 milioni di dollari del corrispondente periodo del 2008, con una diminuzione del 4,6% in quantità e del 15,3% in valore.
L’Australia ha mantenuto la sua posizione di leader fra i paesi fornitori del mercato Usa anche se tale posizione è determinata dal notevole quantitativo di vino sfuso (700.000 ettolitri) spedito negli Usa. Se si confrontano invece i soli vini imbottigliati, ha sottolineato il presidente dell’Italian Wine & Food Institute Lucio Caputo, l’Italia continua ad essere il principale paese esportatore verso gli Usa, con 1.438.000 ettolitri contro 1.026.000 ettolitri dell’Australia.
Il miglioramento dell’immagine e del prestigio dei vini italiani è di fondamentale importanza in un momento in cui l’Australia, con un incremento del 33,2%, il Cile, con +115,9%, la Nuova Zelanda, con +17,5%, l’Argentina, con +17,2%, confermano l’attuale favorevole situazione delle proprie esportazioni, con prezzi all’origine di circa mezzo dollaro per i vini sfusi e di 3,50 euro al litro per quelli imbottigliati a scapito dei Paesi europei (Italia, Francia, Spagna, Germania), che continuano, invece, a perdere terreno, sia in quantità che in valore, anche a seguito dello sfavorevole rapporto di cambio dollaro-euro.
I prezzi medi all’origine dei vini imbottigliati, nel periodo in esame, risultano invece di 9,27 dollari per i vini francesi (contro 12,50 dollari, nel gennaio-settembre 2008); di 7,42 dollari per i vini della Nuova Zelanda (contro 7,47 dollari); di 5 dollari per i vini spagnoli (contro 5,99); di 4,96 dollari per i vini italiani (contro 5,63); di 4,70 dollari per i vini tedeschi (contro 5,27); di 3,78 dollari per i vini argentini (contro 4,01); di 3,53 dollari per i vini australiani (contro 3,72) e di 3,34 dollari per i vini cileni (contro 3,30).
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