Il Natale a tavola degli italiani sarà fortemente “patriottico”: ben 9 persone su 10 acquisteranno prodotti alimentari nazionali, per una spesa complessiva di 3,2 miliardi di euro. La scelta nazionalista sembra essere dovuta ad una riscoperta della tipicità, del legame col territorio, ad una voglia di proseguire le tradizioni a tavola, alla maggiore fiducia per il prodotto italiano e anche all’esigenza di risparmiare. Lo rileva un’indagine condotta dalla Confederazione Italiana Agricoltori (Cia).
Al bando dunque spese “folli e voluttuari” per prodotti stranieri come champagne o ostriche e largo invece ai sapori tipici della nostra cucina, come carni, insaccati, formaggi, ortofrutta, vino e spumanti, rigorosamente delle nostre regioni. Prodotti che, ricorda la Cia, possono essere acquistati direttamente in azienda, ad esempio in quelle aderenti alla rete promossa dall’associazione agricola, “la spesa in campagna”.
Saranno 8 milioni gli italiani che approfitteranno della vendita diretta, che può far risparmiare fino al 30%. La spesa alimentare rappresenterà, sotto Natale, il 22,4% di quella totale. Il 18,5% sarà destinato a carni e insaccati, l’11,8% al pesce, il 14,6% a pane e cerali, il 13,1% a latte, formaggi e uova, il 15,2% a frutta e ortaggi, il 14,2% a vini e spumanti , il 12,6% ai dolci.
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