Vi ricordate quando le bibite, rigorosamente in bottiglie di vetro, si compravano al bar o al negozio di alimentari e poi si riportava il vuoto per qualche spicciolo? Beh, presto potremmo tornare a farlo, in nome dell’ambiente. Vedremo cosa diranno gli ecoscettici, quelli che “tanto i centri di raccolta della differenziata sono una bufala”, di fronte alla proposta di legge a firma dei deputati Mazzocchi e Gava, presentata alla Camera dei Deputati, sul vuoto-a-rendere.
La proposta prevede sgravi fiscali sulla Tarsu e dilazioni di pagamento dell’Iva per chi restituirà i contenitori in vetro una volta consumate le bevande. Il progetto prevede l’istituzione di una vera e propria filiera di recupero degli imballaggi, ed è rivolta in particolare ai prodotti destinati al canale di distribuzione Horeca.
L’approdo in Parlamento è il risultato di tre anni di trattative e analisi nate dalla collaborazione di Italgrob (Federazione italiana dei grossisti e distributori di bevande), Fipe-Confcommercio, Legambiente, Savno (gestore dei servizi di igiene ambientale di Treviso) e aziende come Sanpellegrino, Peroni e Pago, tutti riuniti nel Comitato “Vetro Indietro” e supportati dall’Universtità Ca’ Foscari di Venezia.
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