Sarà che nell’immaginario collettivo il tappo di sughero è un simbolo di qualità, un’icona che vuol dire vino buono, ma, nel 2009, l’industria del sughero, stimolata anche dalla concorrenza delle chiusure per vino alternative come il silicone o il tappo a vite, ha investito in ricerca insieme alle imprese del settore, e non solo ha frenato l’avanzata dei rivali, ma ha anche chiuso il 2009 in crescita. A testimoniarlo anche il bilancio della Amorim Cork Italia, “divisione” italiana del colosso portoghese, leader nel Belpaese nella produzione e distribuzione dei tappi di sughero, che ha fatto segnare un +8,9% in volume e +5% in valore sul 2008.
“Una crescita - spiega Carlos Santos, direttore generale di Amorim Cork Italia - dovuta all’affidabilità dei nostri prodotti e a una rete commerciale capillare che ci consente di essere sempre al fianco dei clienti per offrire le soluzioni più economiche e corrette per le diverse esigenze, e un servizio migliore con un’assistenza tecnico-commerciale a 360°”.
Tra le carte vincenti di Amorim e dell’intero comparto, in linea con le tendenze mondiali che coinvolgono ogni settore, c’è l’attenzione all’ambiente: il gigante portoghese ha ricevuto a Londra un prestigioso riconoscimento internazionale per i suoi sforzi a favore della riduzione dell’impatto ambientale: un “The Drinks Business Green Award 2010” per il suo “eccezionale contributo alla sostenibilità”. E, visto che essere “green” paga, negli ultimi 12 mesi, Amorim ha continuato a lavorare a fianco dell’Ong internazionale Forest Stewardship Council per promuovere la gestione sostenibile delle foreste di sughero, destinate a produrre la materia prima da cui vengono ricavate le chiusure per vino.
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