Con la tecnologia e la viticoltura di precisione, le cantine possono ridurre fino al 60% l’uso di antiparassitari e con l’impiego delle energie rinnovabili riducono la bolletta energetica del 10-25%. Lo sostiene il professor Attilio Scienza, uno dei massimi esperti mondiali di vitivinicoltura, nel convegno di Assoenologi.
“Con la viticoltura di precisione - spiega Scienza - si ottiene una maggiore qualità dei vigneti ed un forte risparmio. Uno degli strumenti tecnologici da usare in cantina è lo spettrometro Nir che in pochi secondi permette di analizzare un acino d’uva fornendo informazioni su sette diversi parametri di qualità. In questo modo - aggiunge - è possibile vendemmiare in momenti diversi a seconda della maturazione delle uve e ridurre fino al 60% l'uso degli antiparassitari”.
Una via quasi obbligata, quella della ecosostenibilità, tanto che in Italia è in corso una sperimentazione con 90 cantine per la definizione di un marchio “eco” come in California, Nuova Zelanda e Germania.
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