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LE SAGRE D’ITALIA: DA SACRO RITO RELIGIOSO A “SACRO RITO LAICO”, UN MODO PIACEVOLE PER CONOSCERE, ATTRAVERSO SAPORI, CULTURE E TRADIZIONI DEI TERRITORI D’ITALIA. DA NON PERDERE ... FOCUS: LA SAGRA DELL’AMATRICIANA, CON LO SPAGHETTO ECOSOSTENIBILE

Nell’etimologia del suo nome, “sagra”, è chiara la sua origine: antiche feste celebrative del sacro, di Santi, Madonne e Beati, di un’epoca antica dove la festa era il convivio, fatto di cibi e vini che in pochi vedevano nel resto dell’anno. Oggi, spesso, la veste sacra è caduta, ma resta la gioia del gusto, del piacere enogastronomico. E non è difficile, spostandosi anche di poco, andare a “pescare” una sagra quasi per ogni giorno dell’anno, in ogni stagione e in ogni territorio. Settembre, anzi, pare uno dei mesi migliori, quando si può scegliere tra le ultime sagre estive, magari a base di pesce e bianchi leggeri, e le prime invernali, più “caloriche” e grasse, magari accompagnate da qualche rosso robusto. E senza la preoccupazione del freddo: si può andare a visitare qualche festa dell’entroterra, magari di montagna, a gustare maiale o tartufi, a sorseggiare vini “tosti” e magari anche un dito di grappa, standosene comodamente in maniche di camicia. Dunque, sagra come piacere del palato, come relax vacanziero, ma anche come contatto con la cultura vera del territorio, che passa inevitabilmente dai sapori e dai prodotti del luogo: assaporare una fonduta in un borgo alpino, un piatto di funghi sull’Appennino, una piadina sulla riviera romagnola o una granita in Sicilia vuol dire entrare in “comunione” con la cultura e le tradizioni del territorio. Un “sacro rito laico”, magari, che forse ha mantenuto qualcosa del suo spirito originale.
Ma cosa ci propone questa fine estate? La scelta, ovviamente, è vastissima. Si va dalla Festa del Lardo di Arnad, dal 26 al 29 agosto al Forte di Bard, dove gustare il celebre prodotto valdostano, al Festival del Peperone dolce di Altino Oasi di Serranella, di scena ad Atino (Chieti) il 28 e il 29 agosto, dove il peperone salirà in passerella con ben 7 diversi menu. Si può passare da Ferrara, dove il 4 settembre sarà possibile vivere luoghi e monumenti che di solito si possono solo ammirare, coniugando al contempo arte e cibo, convivialità e grande qualità. Un ensemble di avventura, enogastronomia, stupende scenografie naturali e commensali da scoprire tra un boccone e un brindisi, per condividere uno spettacolo decisamente fuori dall’ordinario, con lo Street Dinner.
Ma, potendo, val la pena di percorrere tutto lo Stivale: dai Piadina Days di Cesenatico (Forlì-Cesena), dell’11 e 12 settembre, alla Sagra della Nocciola di Caprarola (Viterbo), dal 27 agosto al 1 settembre; dalle Leccornie dell’Etna di Puntalazzo di Mascali (Catania), dal 2 al 5 settembre, alla Festa del Cipollaro di Ciampino (Roma), dal 31 agosto al 5 settembre; dalle Giornate del Riso a Jolanda di Savoia (Ferrara), dal 28 agosto al 5 settembre, al “Cous Cous Fest” di San Vito Lo Capo (Trapani), dal 21 al 26 settembre.
Ma anche la Settimana del Miele a Montalcino (Siena), dal 7 al 9 settembre, o “Franciacorta in Bianco”, l’appuntamento con i formaggi a Castagneto (Brescia) dall’8 al 10 ottobre. E ancora la Festa dell’Uva a Rutigliano (Bari), il 18 e 19 agosto, la Sagra del Gelato di Cefalù (Palermo), dal 16 al 19 settembre, quella del Brodetto di Pesce a Fano (Pesaro-Urbino), dal 9 al 12 settembre, quella del Pane a Senigallia (Ancona), dal 16 al 19 settembre, quella del Salame di Cremona Igp, ovviamente a Cremona, sempre dal 16 al 19 settembre ... per godere della buona cucina e, soprattutto, per conoscere l’anima del territorio.

Focus - La Sagra dell’Amatriciana: lo spaghetto ecosostenibile
Pasta, pancetta, pomodoro, peperoncino e pecorino. Sono le cinque “P” che hanno reso Amatrice famosa in tutto il mondo per quell’omonimo primo piatto ricordato da alcuni storici della cucina come quello del “fischio”. Perché se si succhia con troppa frenesia il boccone, il bucatino, intriso di sugo, emette un fischio non del tutto garbato ma di sicuro divertente. Dal 28 al 29 agosto, ad Amatrice, si festeggia dunque, Sagra n. 44, sempre dedicata alla pasta, quell’amatriciana che, per la prima volta, cercherà di mettere d’accordo il sacro col profano. Accanto all’amatriciana (fatta per chi la richiede anche con pasta sena glutine), infatti, la tavola ospiterà un altro primo Doc: gli spaghetti alle vongole cucinati con maestria dei cuochi di Ostia, che hanno scelto di gemellarsi con la città reatina. Ma quest’anno, la sagra dell’amatriciana diviene anche una festa ecosostenibile: tutto è stato ripensato riducendo al minimo il suo impatto ambientale, con stoviglie in materiali biodegradabili, e raccolta differenziata dei rifiuti per smaltire in loco e nella maniera più corretta tutti i residui. Quella del 2010 non sarà solo sono una eco-amatriciana, ma anche un’amatriciana “a km zero”. Tutti i prodotti utilizzati: la carne, il pomodoro e l’olio provengono, infatti, da produttori locali di Amatrice e paesi limitrofi, un modo per valorizzare i prodotti della zona e contribuire a ridurre l’impatto sull’ambiente, grazie anche all’abbattimento delle spese di trasporto e quindi alle emissioni nocive nell’atmosfera.
Info: 0746-826344

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