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“SUI RACCOLTI L’OMBRA DEL TERRORISMO, LE INVASIONI DI PARASSITI SOTTO LA LENTE DEGLI 007 DI BIOSICUREZZA”: LO DICE AGROINNOVA. VECCHIONI (CONFAGRICOLTURA): “AGRICOLTURA PILASTRO DI STABILITA’ECONOMICO-POLITICA”. FOCUS: PARASSITI E AGRO-TERRORISMO

L’elenco è lungo: diabrotica e piralide, due killer del mais; lo Pseudomonas syringae che sta facendo strage di kiwi; il cinipide, distruttore di castagne; la metcalfa, annientatrice di vigneti; la varroa, che spopola gli alveari. Basta pensare ai danni che ognuno di questi parassiti riesce a provocare per rendersi conto di come l’agricoltura sia vulnerabile. Ma c’è di più, perché se finora si è trattato di invasioni naturali, secondo un Rapporto di Agroinnova, il Centro di Competenza per l’Innovazione in Campo Agro-ambientale dell’Università di Torino, presentato in occasione del convegno promosso da Confagricoltura a Torino, il rischio che possano essere provocate a scopo commerciale o politico per destabilizzare un Paese è ben più che un’ipotesi, tanto da far inserire l’agricoltura tra i possibili obiettivi di azioni terroristiche. A lanciare l’allarme è il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni, secondo il quale ciò dimostra come un’agricoltura forte, in grado di fornire cibo per tutti e a prezzi accessibili a tutti, sia un pilastro della stabilità di una nazione”. E se gli Usa hanno già una commissione sul Crop Bioterrorism, con speciali 007 per la biosicurezza, la Ue ha finanziato un progetto ad hoc per far luce sugli attacchi dei parassiti.

“In questi ultimi mesi - spiega Vecchioni - abbiamo toccato con mano l’importanza del settore agricolo a livello geopolitico. La crisi climatica in Russia ha fatto diminuire l’offerta di frumento e impennare i prezzi, il che è bastato per far scoppiare incidenti in Mozambico, con dieci morti e centinaia di feriti. Inoltre è proseguito il “land grabbing”, che ha già determinato, a livello globale, il passaggio di mano di circa 15 milioni di ettari, pari al 4/5% della superficie del Pianeta coltivati a cereali. Ad investire sono i Paesi con ingenti risorse finanziarie, ma che hanno fame di terra e la comprano soprattutto in Africa e in America Latina”.

Ecco perché l’agricoltura è stata inserita tra i possibili obiettivi di azioni terroristiche, consistenti nell’uso deliberato di parassiti per distruggere intere coltivazioni o contaminare derrate agricole che porterebbero a conseguenze drammatiche non solo nei settori della produzione, trasformazione e commercio, ma anche in quelli della ristorazione e del turismo. A questo punto, a scendere nei campi, sono gli 007 della “biosicurezza”, anche perché le colture agrarie dei paesi industrializzati, da un lato non sono in alcun modo protette e dall’altro l’eventuale impiego di microrganismi patogeni per attaccarle richiede tecnologie relativamente semplici, poco costose e di facile accesso. Questa ipotesi, negli ultimi anni, è stata presa in massima considerazione dagli Stati Uniti e l’American Phytopatological Society (Aps) ha istituito una Commissione ad hoc su “Crop bioterrorism” che ha prodotto diversi documenti, tali da spingere il Congresso Usa ad emanare una serie di nuove leggi volte ad aumentare i controlli a tutela della sicurezza nazionale. L’Unione Europea, da parte sua, ha finanziato un progetto dal titolo “Crop and food biosecurity, and provision of the means to anticipate and tackle crop bioterrorism”.

“A partire dal 2004, Agroinnova ha costruito una rete europea per valutare questi rischi - sottolinea il direttore Maria Lodovica Gullino - il gruppo di ricerca, costituto oltre che da Agroinnova da università e centri di ricerca francesi, tedeschi, inglesi, spagnoli, ungheresi, si è via via consorziato con centri di ricerca israeliani, americani, cinesi e tailandesi ed opera nell’ambito di progetti finanziati dalla Commissione europea e dalla Nato. La ricerca condotta ha permesso di valutare quali sono le colture che, se attaccate deliberatamente, correrebbero i maggiori rischi e, al tempo stesso, ha permesso di mettere in rete laboratori specializzati nel campo della epidemiologia, della modellistica, della diagnostica e della difesa”. Ed è evidente che tecniche e strategie adottate per prevenire l’introduzione deliberata di parassiti sono egualmente utili per contrastare anche l’ingresso “naturale” di questi invasori nei campi di uno o più Paesi.

Focus - Identitik di alcuni Agenti fitopatogeni di temuto uso a fine agro terroristico

Patogeno; Colture suscettibili; Malattia causata; Modalità di diffusione

- Puccinia graminis, cereali, ruggine bruna, spore trasmesse per via aerea

- Puccinia striiformis, cereali, ruggine gialla, spore trasmesse per via aerea

- Erysiphe graminis, cereali, mal bianco, spore trasmesse per via aerea

- Phytopthora infestans, patata, peronospora, spore trasmesse per via aerea

- Pyricularia oryzae, riso, brusone, spore trasmesse per via aerea

- Magnaporthe grisea, riso, elmintosporiosi, spore trasmesse per via aerea

- Tilletia indica, grano, carie, spore trasmesse per via aerea e trasmissione per seme

- Ustilago maydis, mais, carbone, spore trasmesse per via aerea e trasmissione per seme

- Xanthomonas oryzae pv oryzae, riso, batteriosi, mediante acqua

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