“Though sensorial experience is limited to sight, the wine museum in Torgiano is still Italy’s best”: si fa presto a dire museo, ma il Museo del Vino che, a Torgiano, in Umbria, la famiglia Lungarotti ha creato nel 1974 (info: www.lungarotti.it/it/cultura/) “è un vero luogo di cultura, il più bello d’Italia”, secondo uno dei quotidiani più prestigiosi al mondo, l’americano “New York Times”, “perché offre al visitatore un percorso serio e completo di approfondimento e conoscenza di un mondo, quello della trasformazione dell’uva in vino, che ha sempre affascinato gli uomini e stimolato la loro immaginazione”, come scrive la giornalista Kate Singleton, affascinata da un luogo che racconta cinquemila anni di cultura del vino (info: www.nytimes.com/2010/12/28/arts/28iht-WINE28.html).
Sono canoni museali ineccepibili sotto il profilo scientifico quelli che descrivono i pezzi esposti nelle venti sale. E sono opere di grande valore artistico quelle che Maria Grazia Lungarotti ha selezionato e raccolto negli anni, dalle testimonianze di origine mediorientale ai reperti raccolti all’interno del bacino del Mediterraneo con particolare attenzione all’Italia e all’Umbria, alla collezione di magnifiche ceramiche decorate che abbracciano svariati secoli per giungere fino ai giorni d’oggi, a incisioni e disegni che coprono un arco temporale che da Mantegna giunge a Picasso.
Negli anni il Museo ha visto arricchire il suo catalogo e sempre maggiore attenzione è stata dedicata alla “lettura” delle opere esposte. E così oggi, nelle belle sale del secentesco Palazzo Graziani - Baglioni, nel centro di Torgiano, sono oltre 3.000 i pezzi che ripercorrono un’arte antica seguendo il doppio binario della coltura della vite e della cultura del vino.
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