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LA TENUTA “LA BRACCESCA” DI ANTINORI (I VIGNETI SONO TESTIMONIATI DAL II SECOLO A.C.) CELEBRA 20 ANNI: CON “ARCH-ENO VISITE” (DAL 3 MARZO) E CENA ETRUSCA CON L’EXPO STRAORDINARIA, NEL MUSEO DI CORTONA, DI IMPORTANTI OPERE ETRUSCHE DEL LOUVRE

Italia
Una scena pittorica di un banchetto etrusco

“…il vigneto e la casa valutati dieci talenti ed inoltre 4 iugeri etruschi e mezzo di terreno nella zona del Bacino o Lago Trasimeno…”: recità così il rogito di un lascito o eredità della Tabula Cortonensis, una tavoletta in bronzo risalente al II secolo a.C., una delle scoperte archeologiche più importanti del secolo, su cui è inciso il terzo testo più lungo in lingua etrusca fra quelli conosciuti - esposta al Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona (Maec) - che testimonia come il vino sia parte della tradizione della zona al confine tra Toscana e Umbria fin dai tempi degli Etruschi. E’ qui che, a due passi da Cortona, si trova La Tenuta La Braccesca di Marchesi Antinori, nata 20 anni fa, e che, per celebrare la ricorrenza, aprirà eccezionalmente le sue porte inaugurando il 3 marzo il progetto delle “Arch-Eno visite” e con una cena etrusca, in occasione dell’esposizione straordinaria al Maec di importanti opere etrusche del Museo del Louvre di Parigi (info: www.antinori.it).
Il progetto delle “Arch-Eno visite” (fino a giugno 2011) è un’iniziativa originale all’insegna del vino e dell’arte, che si traduce in un percorso formativo ed emozionale, una visita guidata alla scoperta delle tradizioni e del territorio, che parte dall’osservazione dei reperti esposti al Maec, coinvolgendo i partecipanti a comprendere soprattutto il rituale del banchetto etrusco, per poi proseguire a La Braccesca, dove uno stimolante percorso attraverso la degustazione dei vini prodotti nella Tenuta e la visita della cantina, guiderà il visitatore nella storia del rituale del consumo del vino dall’antichità ad oggi (il 3 marzo a guidare la visita ci sarà Renzo Cotarella, responsabile agronomico ed enologico delle tenute Antinori). L’occasione è la mostra “Le Collezioni del Louvre a Cortona. Gli Etruschi dall’Arno al Tevere” al Maec (inaugurazione il 4 marzo, e di scena dal 5 marzo al 3 luglio; info: www.cortonamaec.org), dove quaranta opere della prestigiosa collezione etrusca del Louvre danno vita ad una mostra-evento a Cortona, nel cuore dell’antica Etruria. In mostra vi saranno opere famose, come la “Testa da Fiesole” o alcuni dei “bronzi della stipe votiva del Falterona”; pezzi d’artigianato artistico come la “pisside in avorio” della collezione Castellani o i mirabili “pendenti” della collezione Campana; la statuetta in bronzo di “Menerva” ritrovata nelle vicinanze di Perugia e i “sarcofagi da Chiusi” o, ancora, le raffinate “lamine di Bomarzo”. Ma dal Louvre giungono anche opere esposte per la prima volta in Italia o poco note al grande pubblico e assolutamente eccezionali: come il grande busto in terracotta di “Arianna”, parte di un statua monumentale, fino a una decina d’anni fa conservato, privo d’identità, nei depositi del grande museo francese, tra i più significativi esempi di scultura in terracotta etrusca di età ellenistica.

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