Viva l’agricoltura e l’agroalimentare, settore che porta al Pil nazionale 124 miliardi di euro all’anno, prima voce se si include l’indotto per la meccanizzazione agricola. Ma chi comunica di più in agricoltura? Il Ministero delle Politiche Agricole? No. La Coldiretti. Almeno, così dice l’agenzia di stampa il Velino. L’organizzazione guidata da Sergio Marini, almeno nei primi 4 mesi del 2011, stravince sul Ministero e sulle “concorrenti” (Confagricoltura, Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, Confcooperative e così via) su tutti i media: dalla tv (38% delle “apparizioni” quando si parla di agricoltura) a internet (1.180 riscontri su Google News sui 264 di Confagricoltura). I temi preferiti? Coldiretti che punta sulla vendita diretta e la filiera corta, Confagricoltura che sostiene il reddito delle imprese e l’internazionalizzazione, la Cia che conta su un maggiore dialogo anche con l’istituzione di una Conferenza dell’Agricoltura, e Copagri che cerca l’unione tra i soggetti del settore per essere più forti in ambito comunitario. Abbiamo provato a chiedere il “segreto” di questo successo all’ufficio stampa di Coldiretti. Risposta? “No comment, sono dati un po’ così, a noi non risulta, ragioniamo del nulla”. Anche questa è comunicazione.
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