L’evoluzione delle attività agricole in Italia nell’ultimo decennio (2000-2010) mette in luce “una preoccupante contrazione sia della superficie complessivamente coltivata (-12%) sia di quella destinata alle principali colture erbacee di pieno campo (-22% per i cereali e -60% per le colture industriali)”. Lo rivela uno studio dell’Accademia dei Georgofili, presentato ieri alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Secondo l’Accademia, “in molte aree della penisola si è fatto sempre più evidente e preoccupante il fenomeno dell’abbandono delle superfici coltivate che ha raggiunto, nel 2010, ben 2 milioni di ettari, di cui quasi un milione per i cereali e più di mezzo milione per le colture industriali”. In particolare, nel Centro Italia si registra “la maggiore contrazione delle superfici a seminativo e, in Toscana, l’andamento di quelle coltivate supera drammaticamente il trend nazionale: Grosseto, Arezzo e Pisa sono le province in cui la perdita di superficie agricola utile è stata superiore al 20%”.
E’ in questo quadro generale che, conclude l’analisi dell’Accademia dei Georgofili, “la ricerca applicata all’agricoltura, sia dal punto di vista tecnico che sotto il profilo economico e organizzativo, appare assolutamente di indispensabile supporto per una tempestiva inversione di tendenza”.
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