Innovazione e ambiente, è questo il cammino da seguire per garantire alla Terra un futuro radioso, che anche il mondo del vino ha iniziato a percorrere. Ed è anche il tema del concorso europeo “Eco-innovation”, che fra i 6 vincitori italiani vede protagonista un’idea nata tra i filari del Verdicchio.
Si chiama “Zewipro”, acronimo di Zero Emissions Wine Production, un sistema “per abbattere la Co2 generata durante la fermentazione alcolica del vino, che poi verrà impiegata per la produzione di microalghe, da immettere a loro volta nel mercato farmaceutico, cosmetico, dei mangimi e degli integratori alimentari”, come spiega Claudio Pierantozzi, chimico di Asteria, società capofila del progetto. E se la tecnologia - già pronta per il mercato, ma per ora ancora in laboratorio - sarà italiana ed olandese, le cantine coinvolte sono una italiana (Fazi Battaglia), una francese (Château Mont Redon, in Provenza) ed una spagnola (Bodegas Solar Viejo de Laguardia, nei Paesi Baschi), per una sperimentazione che partirà per la prossima vendemmia su decine di migliaia di quintali di mosto, durerà 30 mesi e sarà finanziata per metà (700.000 euro) dall’Unione Europea.
Non solo Marche e non solo Italia, in un programma che vede coinvolte anche altri partner: la società di consulenza Enco srl di Napoli è tra queste, ma anche l’Olanda partecipa con un’azienda che produce “fotobioreattori” (Algaelink), le apparecchiature che saranno impiegate per catturare la Co2 prodotta dalla fermentazione del vino.
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