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IL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE VERSO UN ARTICOLATO PIANO DI RIORDINO E TAGLI, VOLUTO DAL MINISTRO SAVERIO ROMANO. L’OBBIETTIVO? RISPARMIARE 7 MILIONI DI EURO ALL’ANNO

In arrivo una forte riorganizzazione del Ministero delle Politiche Agricole, voluta dallo stesso Ministro Saverio Romano: l’obbiettivo, raggiungere un risparmio stimabile nell’ordine di 7 milioni di euro all’anno, passando ad una riduzione dei dipartimenti deputati a svolgere le politiche agricole (3), ma senza eliminare la direzione della Pesca, che viene spostata solo per ottimizzarne l’attività. Lo schema generale di regolamento per la riorganizzazione del Ministero, va nella direzione della riduzione degli uffici dirigenziali di livello non generale, e delle relative dotazioni organiche, in misura non inferiore al 10%. Apportando un’analoga riduzione non inferiore al 10% della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico. La riduzione della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico di personale è, nel complesso, di 7.119.076 euro, pari al 10,04% della spesa complessiva della dotazione organica.
La soluzione individuata prevede di intervenire sull’attuale organigramma del Ministero rimodulando le articolazioni del Dipartimento delle Politiche Europee ed Internazionali ed il Dipartimento delle Politiche Competitive del Mondo Rurale e della Qualità, mantenendo inalterato il numero delle Direzioni generali.
Il riordino ha l’obiettivo di realizzare una maggior omogeneizzazione delle competenze attribuite ai singoli Dipartimenti attraverso una più netta divisione fra competenze prettamente operative, che saranno attribuite al Dipartimento delle politiche competitive del mondo rurale e della pesca (già Dipartimento delle Politiche competitive del mondo rurale e della qualità) e competenze amministrative gestionali e relazionali da attribuirsi al Dipartimento per il coordinamento delle politiche europee ed internazionali e per le relazioni istituzionali (già Dipartimento delle Politiche europee ed internazionali).
Fonte: www.ilvelino.it

Focus - I tagli e il riordino del Ministero delle Politiche Agricole per esteso …
In arrivo una forte riorganizzazione del Minsitero delle Politiche Agricole, voluta dallo stesso Minsitro Saverio Romano. L’obbiettivo, raggiungere un risparmio stimabile nell’ordine di 7 milioni di euro all’anno, passando ad una riduzione dei dipartimenti deputati a svolgere le politiche agricole (3), ma senza eliminare la direzione della Pesca, che viene spostata solo per ottimizzarne l’attività.
Lo schema generale di regolamento per la riorganizzazione del Mipaaf, va nella direzione della riduzione degli uffici dirigenziali di livello non generale, e delle relative dotazioni organiche, in misura non inferiore al 10 per cento. Apportando un’analoga riduzione non inferiore al 10 per cento della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico.
Così facendo i posti da dirigente di prima fascia diventerebbero otto. Mentre quelli di seconda fascia diventerebbero 44 (da 50 attuali), per un totale di 52 unità. Assieme al totale dei dipendenti presso le tre aree funzionali del ministero, i dipendenti diventerebbero in tutto 906.
Per quanto riguarda invece la dotazione organica del personale che ha un ruolo nell’Icqrf, il totale è di 881 unità, con tre dirigenti di prima fascia e 25 (da 27) di seconda fascia. I dirigenti di seconda fascia passerebbero dunque dai 77 attuali a 69. La riduzione della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico di personale è, nel complesso, di 7.119.076 euro, pari al 10,04 per cento della spesa complessiva della dotazione organica prevista dal Dpr 129 del 2009.
La soluzione individuata prevede di intervenire sull’attuale organigramma del Ministero rimodulando le articolazioni del Dipartimento delle Politiche Europee ed Internazionali ed il Dipartimento delle Politiche Competitive del Mondo Rurale e della Qualità, mantenendo inalterato il numero delle Direzioni generali. Il riordino ha l’obiettivo di realizzare una maggior omogeneizzazione delle competenze attribuite ai singoli Dipartimenti attraverso una più netta divisione fra competenze prettamente operative, che saranno attribuite al Dipartimento delle politiche competitive del mondo rurale e della pesca (già Dipartimento delle Politiche competitive del mondo rurale e della qualità) e competenze amministrative gestionali e relazionali da attribuirsi al Dipartimento per il coordinamento delle politiche europee ed internazionali e per le relazioni istituzionali (già Dipartimento delle Politiche europee ed internazionali).
Il Dipartimento per il coordinamento delle politiche europee e internazionali e per le relazioni istituzionali esercita le competenze del Ministero in materia di politiche di mercato nel settore agricolo e agroalimentare e della pesca, cura i rapporti con l’Unione europea nella fase di formazione e di attuazione della normativa comunitaria del Consiglio, del Parlamento e della Commissione. Secondo il riordino pensato da Romano, si articola in quattro uffici di livello dirigenziale, di cui due sono di carattere generale, e due uffici di carattere non generale, compresa l’organizzazione e gestione della biblioteca storica e corrente del Ministero: la Direzione generale delle politiche internazionali e dell’Unione Europea che si occupa della trattazione, della cura e rappresentanza degli interessi agricoli ed agroalimentari in sede comunitaria per gli aspetti di mercato e i sostegni diretti; della Pac; l’applicazione della regolamentazione comunitaria in materia di organizzazioni di mercato agricolo e agroalimentare e di sostegni diretti; del coordinamento dell'attività svolta dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea); dell’attuazione della normativa comunitaria concernente il Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga); del riconoscimento degli organismi pagatori previsti dalla normativa comunitaria e supervisione della attività dei medesimi; del monitoraggio dell’andamento dei mercati in collaborazione con le competenti Direzioni generali del Ministero dello sviluppo economico e gli enti competenti in materia.
Inoltre la Direzione generale delle politiche internazionali e dell’Unione Europea si occupa anche della trattazione delle tematiche relative ai processi di allargamento dell’Unione europea e agli accordi bilaterali dell’Unione con i Paesi terzi; della rappresentanza degli interessi e delle posizioni nazionali negli organismi internazionali multilaterali quali l’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) e l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse); dei contingenti ed ostacoli tecnici e tariffari in materia di importazione ed esportazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari; delle funzioni connesse con l’applicazione degli accordi internazionali concernenti i mercati e gli aiuti. Esercizio delle attribuzioni statali in materia alimentare come definita all’articolo 1 della legge 6 marzo 1958, n. 199. Attività concernenti il Codex alimentarius di cui alla risoluzione della Commissione mista Fao-Oms del 3 luglio 1963. Gestione degli accordi internazionali in materia di risorse biologiche; Gestione delle attività ministeriali in sede Unesco; della Regolamentazione comunitaria concernente la raccolta dati. Spetta a questa direzione anche le attività in sede comunitaria concernenti le tematiche relative al settore della pesca e dell'acquacoltura. Attività in ambito internazionale concernenti istituzioni, organismi, ed enti del settore, inclusa l’Iccat. Accordi con Paesi terzi. Misure connesse alla politica dei mercati. La Direzione generale si articola in 8 uffici dirigenziali non generali.
La Direzione generale degli affari generali, delle risorse umane e per i rapporti con le regioni e gli enti territoriali si occupa invece - secondo il testo proposto da Romano - della gestione unificata delle risorse umane e strumentali; del reclutamento e concorsi; del trattamento giuridico ed economico e di quiescenza, istruzione e gestione del relativo contenzioso; delle attività di formazione e aggiornamento professionale; delle relazioni con le organizzazioni sindacali, supporto tecnico-organizzativo all’attività di contrattazione collettiva integrativa; della mobilità e delle politiche del personale per le pari opportunità; della prevenzione e sicurezza dei luoghi di lavoro del Ministero; delle attività di amministrazione e cura degli affari di carattere generale; del coordinamento dell’attuazione delle leggi pluriennali di spesa; predisposizione, d’intesa con gli altri Dipartimenti, del bilancio del Ministero; del coordinamento e gestione delle attività dell’Ufficio relazioni con il pubblico; della gestione della funzione statistica di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, e del Sian; dei compiti previsti dall’articolo 17 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82; della vigilanza amministrativa e assistenza agli enti, ai quali lo Stato contribuisce in via ordinaria e agli altri enti, società e agenzie, sottoposti alla vigilanza del Ministero, secondo la normativa vigente, nonché attività di vigilanza sui consorzi agrari ai sensi dell’articolo 1, comma 9-bis, del decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2006, n. 233, e sulle gestioni di ammasso.
Questa direzione di carattere generale si occupa anche della gestione della attività di competenza connesse alla organizzazione dei giochi e delle scommesse sulle corse dei cavalli di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 aprile 1998, n. 169; delle problematiche del lavoro nel mercato agricolo; coordinamento della comunicazione istituzionale, anche in riferimento agli strumenti multimediali e alla rete Internet; attività di comunicazione e di informazione in materia di qualità dei prodotti agricoli ed agroalimentari, di cui all’articolo 1, comma 1 della legge 6 marzo 1958, n. 199, della pesca e nelle altre materie di competenza del Ministero, in raccordo con la direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare. Di educazione alimentare di carattere non sanitario e campagne di comunicazione istituzionali nelle scuole. Di servizi informativi di pubblica utilità per i cittadini consumatori anche con riferimento alla rivista Aiol. Attività relative alla partecipazione del Ministero alle fiere e supporto agli enti e società vigilati dal Ministero per la partecipazione alle fiere. Attività di coordinamento dei rapporti con gli uffici della Conferenza Stato Regioni. La Direzione generale si articola in 9 uffici dirigenziali non generali. (
Il Dipartimento delle politiche competitive del mondo rurale e della qualità esercita le competenze del Ministero in materia di sviluppo del mondo rurale, delle imprese del sistema agricolo ed agroalimentare e della pesca, della tutela e valorizzazione della qualità dei prodotti: Quindi si occuperà dello sviluppo delle filiere bioenergetiche e non alimentari; delle politiche strutturali e di sviluppo rurale comunitarie e nazionali; delle problematiche relative alla normativa fiscale e previdenziale in agricoltura; della tutela dei patrimoni genetici e regolazione delle sementi; della tutela e valorizzazione della biodiversità vegetale e animale ai fini del miglioramento della produzione agricola e forestale. Eserciterà inoltre le competenze in materia venatoria e gestione programmata della stessa tutela del consumatore nel settore agricolo e agroalimentare, comunicazione e promozione agroalimentare e della pesca in ambito nazionale e comunitario; della promozione e valorizzazione delle pratiche agricole e alimentari tradizionali e dei siti rurali assicurando l'attuazione delle leggi 6 aprile 1977, n. 184, e 27 settembre 2007, n. 167.
Il Dipartimento delle politiche competitive del mondo rurale e della pesca gestirà anche l’economia montana nell’ambito della politica di sviluppo rurale ed elaborerà le linee di programmazione nazionale in materia di agriturismo. Curerà gli adempimenti connessi al funzionamento dell’Osservatorio nazionale sull'agriturismo. Elabora le linee di programmazione volte alla valorizzazione del comparto agrituristico nazionale. Curerà gli adempimenti connessi alla gestione del Fondo di solidarietà nazionale di cui al decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102 e successive modifiche, a sostegno dei redditi delle imprese agricole e zootecniche colpite da calamità naturali, eventi climatici avversi, fitopatie, epizoozie e attacchi parassitari. Si occuperà inoltre degli adempimenti connessi alla gestione del servizio fitosanitario centrale, quale autorità unica di coordinamento e di contatto. Quindi degli adempimenti connessi al settore dei fitofarmaci, dei fertilizzanti, al materiale di propagazione e ai registri di varietà di specie frutticole e di vite. E delle attività in materia venatoria e determinazione delle specie cacciabili ai sensi dell’articolo 18, comma 3, della legge 11 febbraio 1992, n. 157, riconoscimento delle associazioni nazionali venatorie.
Il Dipartimento è articolato in tre uffici di livello dirigenziale generale oltre ad un ufficio di livello dirigenziale non generale: Direzione generale dello sviluppo rurale e della competitività del comparto agroalimentare La Direzione generale dello sviluppo rurale e della competitività del comparto agroalimentare è deputato alla trattazione, cura e rappresentanza degli interessi agricoli ed agroalimentari in materia di sviluppo rurale; dell’elaborazione e coordinamento delle linee di politica di sviluppo rurale, compresi gli aspetti relativi alla politica forestale, della montagna e del paesaggio rurale, in coerenza con quelle dell’Unione europea; delle politiche e strumenti in materia di politiche imprenditoriali, dei soggetti giuridici in agricoltura, ivi comprese quelle giovanili e di ricambio generazionale, e delle strutture aziendali agricole; dei contratti agrari, ricomposizione fondiaria, bonifica, usi civici; coordinamento degli Osservatori per l’imprenditorialità agricola giovanile e femminile; risoluzione di problemi della pluriattività; del coordinamento dell’Osservatorio per i servizi in agricoltura; grandi reti infrastrutturali di irrigazione dichiarate di rilevanza nazionale di cui alla legge 8 novembre 1986, n. 752, e al decreto legislativo 3 aprile 1993, n. 96, e successive modificazioni, nonché gli interventi per la razionalizzazione del sistema logistico irriguo nazionale.
Questa direzione si occuperà anche delle attività di competenza relative alle materie trasferite dal citato decreto legislativo 3 aprile 1993, n. 96, e dal decreto legge 8 febbraio 1995, n. 32, convertito dalla legge 7 aprile 1995, n. 104; della gestione dei procedimenti riguardanti il credito agrario e la meccanizzazione agricola e degli interventi a favore delle imprese agricole colpite da eccezionali avversità atmosferiche o da crisi di mercato; problematiche in materia di aiuti di Stato; dei programmi nazionali di ricerca; indirizzo e monitoraggio degli istituti e laboratori operanti nell’ambito della ricerca agricola e agroalimentare; di innovazione e trasferimento tecnologico in agricoltura; studi e ricerche volti al miglioramento dell’alimentazione; disciplina generale e coordinamento in materia di impiego delle biotecnologie innovative nel settore agroalimentare; salvaguardia e tutela dei patrimoni genetici delle specie animali e vegetali; regolazione delle sementi, materiale di propagazione, registri di varietà vegetali e libri genealogici e registri anagrafici del bestiame e relativi controlli funzionali.
Anche dell’elaborazione delle linee di programmazione nazionale in materia di agriturismo, di multifunzionalità dell’impresa agricola e sulla pluriattività in agricoltura. Adempimenti connessi al funzionamento dell’Osservatorio nazionale sull’agriturismo e delle linee di programmazione volte alla valorizzazione del comparto agrituristico nazionale; adempimenti connessi alla gestione del Fondo di solidarietà nazionale di cui al decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102 e successive modifiche, a sostegno dei redditi delle imprese agricole e zootecniche colpite da calamità naturali, eventi climatici avversi, fitopatie, epizoozie e attacchi parassitari. attivazione delle misure di aiuto per la ripresa economica e produttiva delle imprese agricole danneggiate e per il ripristino delle strutture fondiarie connesse all’attività agricola. Della gestione delle misure di aiuto per incentivare la stipula di contratti assicurativi agevolati, per la copertura dei rischi climatici sulle coltivazioni e le strutture aziendali, i rischi parassitari sulle produzioni vegetali, le malattie epizootiche e lo smaltimento delle carcasse negli allevamenti zootecnici; della gestione del servizio fitosanitario centrale, quale autorità unica di coordinamento e di contatto per le materie disciplinate dal decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 214. Coordinamento servizi fitosanitari regionali ai sensi dell'articolo 49 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 214. oltre agli adempimenti connessi al settore dei fitofarmaci, dei fertilizzanti, al materiale di propagazione e ai registri di varietà di specie frutticole e di vite e alle attività in materia venatoria e determinazione delle specie cacciabili ai sensi dell'articolo 18, comma 3, della legge 11 febbraio 1992, n. 157, riconoscimento delle associazioni nazionali venatorie. La Direzione generale si articola in 9 uffici dirigenziali non generali.
La Direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare si occupa - secondo il riordino del Mipaaf pensato da Romano - dell’elaborazione, attuazione e coordinamento delle politiche di sviluppo economico delle imprese agricole, della cooperazione agroalimentare, nonché della trasformazione industriale dei prodotti agricoli fatte salve le competenze del Ministero dello sviluppo economico; esercizio delle attribuzioni statali in materia alimentare come definita all'articolo 1 della legge 6 marzo 1958, n. 199; della disciplina generale e coordinamento in materia di qualità dei prodotti agricoli e agroalimentari; supporto organizzativo- logistico al Comitato nazionale vini di cui al decreto legislativo 8 aprile 2010, n. 61; della disciplina generale e coordinamento in materia di agricoltura biologica; disciplina generale e coordinamento in materia di attività agricole ecocompatibili; dell’esercizio delle attribuzioni in materia di trasformazione e commercializzazione agroalimentare, nel rispetto delle attribuzioni regionali; dell’elaborazione e coordinamento delle linee di politica di sviluppo settoriale, di filiera e di distretto; incentivi nel settore agricolo e agroalimentare, ivi compresi gli strumenti di programmazione negoziata e i contratti di filiera per quanto di competenza; riconoscimento e sostegno delle unioni e delle associazioni nazionali dei produttori agricoli; agroenergie e sviluppo fonti rinnovabili; borsa merci e vendita diretta dei prodotti agricoli; educazione alimentare non sanitaria; promozione della produzione agroalimentare italiana in ambito comunitario e internazionale. La Direzione generale si articola in 8 uffici dirigenziali non generali.
Infine, sempre nel Dipartimento delle politiche competitive del mondo rurale e della pesca figura la Direzione generale della pesca marittima e dell’acquacoltura deputata ad occuparsi della disciplina generale e del coordinamento delle politiche relative alle attività di pesca e acquacoltura in materia di gestione delle risorse ittiche marine, di importazione ed esportazione dei prodotti ittici; degli aiuti di Stato in materia di pesca e acquacoltura; gestione del fondo per il credito peschereccio; della ricerca applicata alla pesca ed alla acquacoltura; tutela, valorizzazione, qualità dei prodotti ittici; degli adempimenti nazionali relativi al Fondo europeo della pesca (Fep). Per le funzioni di propria competenza, la Direzione generale si avvale delle Capitanerie di porto, ivi compreso, sulla base delle direttive del Ministro, il reparto pesca marittima (RPM) del Corpo delle Capitanerie di porto; attività di controllo e vigilanza di tutte la autorità di controllo nazionali competenti per il rispetto delle norme della politica comune della pesca, raccolta, trattamento e certificazione dei dati sulle attività di pesca ai sensi del Regolamento CE) 20 novembre 2009, n.1224. La Direzione generale si articola in 4 uffici dirigenziali non generali.
Il Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, di seguito denominato “Ispettorato”, ferme restando le competenze del Ministero dello sviluppo economico, ha competenze in materia di prevenzione e repressione delle infrazioni nella preparazione e nel commercio dei prodotti agroalimentari e dei mezzi tecnici di produzione per il settore primario; vigilanza sulle produzioni di qualità registrata che discendono da normativa comunitaria e nazionale; programmi di controllo per contrastare l'irregolare commercializzazione dei prodotti agroalimentari introdotti da Stati membri o Paesi terzi e i fenomeni fraudolenti che generano situazioni di concorrenza sleale tra gli operatori a supporto degli interventi a sostegno delle produzioni colpite da crisi di mercato. Ai fini dello svolgimento della propria attività, l’Ispettorato opera con organico proprio e propria organizzazione amministrativa e contabile e si avvale della gestione unitaria, assicurata dalla Direzione generale dei servizi amministrativi di cui all'articolo 3, comma 2, lettera c), dei servizi comuni e del personale, limitatamente al reclutamento, alla formazione generale, al trattamento giuridico ed economico e al relativo contenzioso. L’Ispettorato assume l'acronimo Icqrf. L’Ispettorato si articola, a livello di amministrazione centrale, in due uffici di livello dirigenziale generale, con le denominazioni e le attribuzioni di seguito indicate e in un ufficio di livello dirigenziale non generale e, a livello territoriale, in dodici uffici e quattro laboratori di livello dirigenziale non generale.
La Direzione generale per il riconoscimento degli organismi di controllo e certificazione e tutela del consumatore si occupa del riconoscimento degli organismi di controllo e di certificazione, procedure sanzionatorie delle infrazioni nella preparazione e nel commercio dei prodotti agroalimentari e delle sostanze di uso agrario o forestale e relativo contenzioso; dell’avvio della procedura di esecuzione forzata delle ordinanze-ingiunzioni mediante emissione dei ruoli; analisi e programmazione dei fabbisogni di risorse strumentali e logistiche dell’Ispettorato e relativa attività contrattuale; tenuta della contabilità economico-analitica; procedure di fornitura di beni e servizi; del coordinamento della gestione e manutenzione dei beni periferici dell’Ispettorato e dell’attività di esecuzione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro e di salute dei lavoratori presso gli uffici periferici e i laboratori; della vigilanza amministrativa sugli uffici territoriali ed i laboratori; supporto tecnico-organizzativo all’attività di contrattazione collettiva integrativa; del trattamento economico accessorio e mobilità del personale dell’Ispettorato; della formazione specifica per il personale dell’Ispettorato. comunicazione istituzionale in raccordo con il Dipartimento per il coordinamento delle politiche europee ed internazionali e per le relazioni istituzionali. La Direzione generale si articola in quattro uffici dirigenziali non generali.
La Direzione generale della prevenzione e del contrasto alle frodi agro-alimentari si occupa di programmazione delle attività istituzionali; del monitoraggio e valutazione dei programmi di attività svolti dagli uffici territoriali e dai laboratori; di indirizzo, coordinamento e vigilanza sull’attività ispettiva svolta dagli uffici territoriali; di vigilanza sugli organismi pubblici e privati di controllo nell'ambito dei regimi di produzioni agroalimentari biologici e di qualità registrata; di indirizzo, coordinamento e vigilanza sull’attività analitica e sulla qualità dei laboratori; delle attività di studio nelle materie di competenza dell’Ispettorato; dell’aggiornamento delle metodiche ufficiali di analisi dei prodotti agroalimentari e delle sostanze di uso agrario e forestale; promozione di attività di studio e ricerca nel settore analitico da parte dei laboratori; dei rapporti con altri organismi di controllo nazionali e internazionali; gestione dei comitati di cui agli articoli 4 e 5 del decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali 13 febbraio 2003, n. 44, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 67 del 21 marzo 2003; della gestione operativa del sistema informativo dell'Ispettorato; analisi di revisione ai sensi dell'articolo 1, comma 8-bis, del decreto-legge 24 giugno 2004, n. 157, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2004, n. 204 e gestione del laboratorio centrale deputato all'espletamento delle predette analisi. La Direzione generale si articola in quattro uffici dirigenziali non generali.
Viene soppresso il Consiglio nazionale dell’agricoltura, dell’alimentazione e della pesca di cui all'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 2009, n. 129. Le funzioni di supporto strategico e alta consulenza al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali saranno svolte nell'ambito della struttura del Gabinetto del Ministro, presso cui viene collocato il dirigente di prima fascia, previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 129 del 2009 quale vicepresidente del Consiglio nazionale dell'agricoltura, dell'alimentazione e della pesca. Per quanto riguarda gli organismi operativi, il riordino prevede che il Corpo forestale dello Stato, posto alle dirette dipendenze del Ministro, svolga le funzioni di cui alla legge 6 febbraio 2004, n. 36. e il Comando carabinieri politiche agricole e alimentari, istituito presso il Ministero, svolga controlli straordinari sulla erogazione e percezione di aiuti comunitari nel settore agroalimentare e della pesca ed acquacoltura, sulle operazioni di ritiro e vendita di prodotti agroalimentari, compresi gli aiuti a Paesi in via di sviluppo e indigenti. Il Comando dipende funzionalmente dal Ministro ed esercita controlli specifici sulla regolare applicazione di regolamenti comunitari e concorre, coordinandosi con l'Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari, nell’attività di prevenzione e repressione delle frodi nel settore agroalimentare. Nello svolgimento di tali compiti, il reparto può effettuare accessi e ispezioni amministrative avvalendosi dei poteri previsti dalle norme vigenti per l’esercizio delle proprie attività istituzionali. Il Reparto pesca marittima (Rpm) del Corpo delle capitanerie di porto, istituito presso il Ministero ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 27 maggio 2005, n. 100, dipende funzionalmente dal Ministro ed esercita funzioni di supporto alle attività di vigilanza e controllo della pesca marittima e dell'acquacoltura e delle relative filiere.
Fonte: www.ilvelino.it

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