Prodotti di buona, se non ottima qualità, ma margini di redditività pressoché annullati: ecco il parafosso dell’ortofrutta italiana denunciato da Fedagri-Confcooperative, che lamenta l’immobilismo dell’Italia, soprattutto in questa nuova fase di criticità dei mercati e dell’economia mondiale. “Eppure siamo tra i primi e i più bravi al mondo - dice il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini - ma di fronte ai nostri numeri e all’indiscussa qualità dei prodotti che ogni giorno mettiamo sul mercato, restiamo l’ultima Cenerentola tra i comparti economici del nostro Paese. È proprio di questi giorni la notizia, riportata da tutti i quotidiani francesi, che il Ministro Bruno Le Maire, per salvare la stagione dei produttori ortofrutticoli, ha annunciato un pacchetto di misure finalizzato a compensare del 35-40% le perdite, stimate in 60 milioni di euro. In paesi che sono leader nella produzione di ortofrutta come il nostro e che hanno risentito come noi in maniera pesantissima della crisi è dunque lo Stato ad intervenire per aiutare il comparto attraverso: è il caso della Francia, che ha messo in campo misure di sospensione ed esoneri del pagamento degli oneri fiscali e dei contributi previdenziali sulla manodopera. Il governo francese convocherà inoltre le banche per chiedere un loro sostegno diretto al settore”.
Per i coltivatori di pesche, nettarine, angurie e meloni, quella 2011 è stata davvero un’estate disastrosa, denuncia Fedagri, la più nera di sempre. Le remunerazioni inferiori mediamente del 30% sul 2010: “cifre così irrisorie (0,25 euro al chilo liquidati per i produttori di pesche), da non coprire neppure i costi di produzione. Tanto vale non raccogliere, si è ripetuto da più parti. E in molte zone italiane il raccolto è rimasto sui campi, come nel caso delle angurie al Sud”.
“Le organizzazioni cooperative hanno sin dall’inizio della crisi - conclude il presidente di Fedagri - presentato un proprio pacchetto di proposte per contrastare la difficile situazione del comparto. Poiché la crisi ha investito tutti i principali paesi produttori, è urgente che si arrivi in tempi brevissimi ad un coordinamento degli interventi da assumere sul piano nazionale o comunitario, come un Osservatorio europeo con il compito di monitorare potenziali produttivi, andamento dei prezzi, costi di produzione. Siamo pronti come cooperazione a dare il nostro contributo nei tavoli ministeriali che auspichiamo siano convocati dal Ministro Romano, anche al fine di valutare misure analoghe e similari a quelle poste in essere in Francia”.
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