Dal piccolo schermo alle librerie: il 20 ottobre esce “Eat Parade”, il volume che raccoglie le storie dei primi 13 anni della storica rubrica televisiva dedicata all’enogastronomia e all’alimentazione, in onda il venerdì dopo il Tg2 delle ore 13, a cura di Marcello Masi (neo direttore del Tg della seconda rete nazionale, ndr), firmato dal giornalista Bruno Gambacorta, volto e voce della rubrica, tra le più seguite ed amate in Italia dal grande pubblico. Titolo facile da ricordare, stile diretto, storie brevi e dense, il volume è la versione scritta del primo “Tg del cibo e del vino”, seguito ogni settimana da 2 milioni e mezzo di spettatori, un racconto più ricco di particolari e più attento a quegli aspetti che in un Tg purtroppo non trovano spazio, con 36 storie, una per ciascuna regione, e qualcuna in più per poche altre.
“Le ricette invece sono il doppio delle storie, quindi più di 70, tutte d’autore, alcune semplicissime e folgoranti, altre più complesse e sontuose. Il cibo e (in misura minore) il vino sono ciò che lega fra loro i detenuti di Bollate e i coltivatori di limoni di Sorrento, il principe collezionista d’arte e gli ex-tossicodipendenti di San Patrignano e di Mondo X, il docente universitario esperto di antichi formaggi siciliani e il direttore di reti televisive diventato olivicoltore e frantoiano”. È solo un breve estratto dall’introduzione di un libro ben diverso da come Gambacorta si sarebbe mai immaginato: amante dell’enogastronomia, ma appassionato lettore di gialli, ha sempre avuto un debole per Michael Connelly (grande giornalista divenuto eccellente giallista e scrittore preciso e coinvolgente), del quale ha spesso immaginato di seguire le orme.
Il destino ha voluto diversamente, e l’entusiasmo di Gambacorta promette di conquistare anche il lettore poco attratto dal mondo del wine & food, grazie a storie uniche, dall’esperienza di Libera di Don Ciotti alla difesa appassionata delle proprie eccellenze che fanno gli abitanti della Basilicata, regione baciata dall’oro nero; ma c’è spazio anche per la mozzarella di bufala, una passione che condivide con Saviano, e per due storie corali: la salvezza degli ulivi millenari della Puglia e la resistenza civile dei ristoratori aquilani alla morte del loro centro storico: due esempi per tutti.
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