Anche se il mondo del vino italiano ha sentito la crisi meno di altri settori, le difficoltà ci sono state e ci sono, soprattutto sul mercato italiano (dove anche l’ultimo aumento dell’Iva non sta aiutando vendite e consumi di wine & food). Le aziende vinicole, soprattutto in Italia, sono impegnate molto anche sul fronte della dilazione dei pagamenti e della riscossione dei crediti, con le banche che, rispetto agli anni d’oro, stanno guardando l’agricoltura in una “visione” più legata al redditi d’impresa che al patrimonio, come in passato, ed hanno ridotto in parte la loro fiducia. E’ in questa situazione che l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, ha evidenziato che “i dati Istat che confermano come la ripresa economica italiana parta dal Nord Est e dall’agricoltura, che sta riconquistando il suo ruolo di settore primario per l’economia”, aggiungendo però che “gli istituti di credito dovrebbero intervenire per svincolare risorse a favore dei segmenti produttivi e delle aree con maggiori possibilità di sviluppo, che hanno registrato trend positivi di crescita nell’ultimo anno, come il settore primario del Veneto”.
“E’ una leadership che va premiata a tutti gli effetti, per contribuire ad accelerare la creazione di ricchezza e di posti di lavoro. Tutti i dati - ha ribadito Manzato - ci dicono che dai campi è partita la ripresa del Pil. E, per il Veneto, da qui è partita anche la ripresa dell’occupazione e dell’imprenditoria giovanile”. Secondo l’Istat, l’agricoltura Veneta e del Nordest sta contribuendo in maniera significativa, con una percentuale di crescita del Pil pari all’1,5 %, sulla media nazionale dell’1%.
“Questo evidenzia che il Veneto offre opportunità di sviluppo anche nel comparto dell’economia rurale e agroalimentare - ha aggiunto Manzato - e siamo consapevoli che i giovani imprenditori agricoltori sono la nostra principale risorsa. Il loro numero continua a crescere pur a fronte di una continua diminuzione del numero delle imprese e come Regione Veneto abbiamo sostenuto l’insediamento come titolari di una propria azienda per 1.200 di loro in poco più un triennio”.
“Una convinta fiducia da parte delle banche nel settore primario - ha concluso l’assessore - darà una ulteriore spinta ad una agricoltura che vuole far crescere il suo potenziale. La nostra Regione è impegnata a creare una rete, un sistema di collaborazione tra enti pubblici e privati, in grado di fare da spalla ai lavoratori e a quanti intraprendono con coraggio un’attività nel settore agricolo, con benefici non solo per l’economia regionale e nazionale ma anche per la sicurezza dei consumatori”.
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