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ANCHE LA GRECIA ENTRA NEL “CLUB” DEI PAESI UE CONTRARI ALLA LIBERALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI. SIAMO A 13 STATI, IL 97% DELLA PRODUZIONE TOTALE DI VINO DELL’UNIONE EUROPEA. RICCI CURBASTRO, PRESIDENTE EFOW: “LA COMMISSIONE NE DEVE TENER CONTO”

Anche la Grecia entra nel “club” dei Paesi dell’Unione Europea contrari alla liberalizzazione dei diritti di impianto impianti, misura contenuta nella Ocm vino e che dovrebbe entrare in vigore dal 1 gennaio 2016. E’ il tredicesimo Stato membro che prende questa posizione e, attualmente, per ottenere la maggioranza qualificata nel Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura Europei, occorrono ancora 54 voti come spiega Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Efow - Federazione Europea dei Vini di Origine e di Federdoc: “la Commissione non può restare sorda quando 13 stati membri che rappresentano il 66% della popolazione e il 97 % della produzione totale di vino della Ue quando chiedono di riaprire il dibattito. Auspichiamo che il Parlamento Europeo e il Consiglio diano prova di disponibilità e coraggio politico e ci aiutino nella nostra lotta a favore dei diritti di impianto nel quadro della Pac”.

Focus - Stati membri contro la liberalizzazione dei diritti di impianto (e numero di voti)
Germania 29
Francia 29
Italia 27
Spagna 27
Portogallo 12
Ungheria 12
Austria 10
Romania 14
Lussemburgo 4
Cipro 4
Rep. Ceca 12
Rep. Slovacca 7
Grecia 12

Focus -Stati membri che non si sono pronunciati
Bulgaria 10
Slovenia 4
Malta 4
Regno Unito 29
Svezia 10
Polonia 27
Lituania 7
Lettonia 4
Estonia 4
Belgio 12
Irlanda 7
Finlandia 7
Danimarca 7
Paesi Bassi 13

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