Dopo la “rivolta dei forconi” e il blocco dei tir, adesso è il maltempo a mettere in crisi l’agricoltura italiana. Centro e Nord Italia sono sotto la neve, le vie di comunicazione in ginocchio e le consegne vanno a rilento: così, 50.000 tonnellate di prodotti alimentari deperibili tra latte, fiori, frutta e verdura, che quotidianamente lasciamo le aziende agricole e le stalle per raggiungere stabilimenti e quindi negozi e supermercati., rimangono sui camion, secondo quanto emerge dalle stime Coldiretti. Una situazione pesante per le imprese agricole dopo il grave bilancio di 200 milioni di danni provocato dallo sciopero dei Tir con la quale - continua la Coldiretti - rischiano presto di fare i conti anche i consumatori perché le forniture sugli scaffali dei supermercati non sono ancora tornate alla normalità.
All’impossibilità di effettuare le consegne di prodotti deperibili si aggiungono i danni per le aziende agricole provocati dal gelo che mette a rischio soprattutto le coltivazioni invernali in campo aperto come cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli ma se la temperatura dovesse rimanere a lungo sotto i dieci gradi a soffrire sarebbero anche le piante di olivo e la vite come è accaduto con il grande freddo del 1985.
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