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IL VINO IN CINA, TRA STORIA E INNOVAZIONE. NEL CELESTE IMPERO IL VINO SI BEVEVA GIÀ 3.000 ANNI FA, E LA SAGGEZZA ORIENTALE METTEVA IN GUARDIA DAGLI ECCESSI. OGGI, INVECE, SI GUARDA OLTRE, E LE BOTTIGLIE VUOTE DIVENTANO LAMPADE DI DESIGN

Italia
Le lampade dalle bottiglie di vino del designer John Meng Liang

La storia del vino in Cina non è recente come si può pensare, anzi, a raccontarla è un fil rouge che parte dalla dinastia Zhou e arriva fino ai giorni nostri, tra tradizione ed innovazione. A Baoji, nel centro-nord del Celeste Impero, una troupe dell’istituto archeologico locale ha scoperto, dentro la tomba di un nobile vissuto tra il 1046 ed il 771 a.C., il vino più antico del Paese, conservato in un contenitore di bronzo, che non è stato ancora aperto. E non è tutto, perché la saggezza orientale aveva pensato anche al primo “etilometro”, un monito, scritto nel bronzo, che ricordava agli ufficiali Zhou di non eccedere nel bere. Dal passato al futuro, è ancora la Cina a dare nuova vita alle bordolesi ormai vuote, all’insegna del riciclo e del design. L’ultima creazione del pluripremiato designer John Meng Liang di Xiamen (http://john-meng.com), è infatti una linea di luci da appartamento nate dalle vecchie bottiglie di vino: lampade da tavolo, lampadari o abat-jour, una o più bottiglie nella stessa creazione, collegate tra loro attraverso un filo nero che richiama il flusso del vino mentre le lampadine si nascondono all’interno dell’involucro di vetro, all’insegna della sostenibilità e dell’originalità di un’idea “brillante”.

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