Il vero spread per gli italiani è a tavola, il sovrapprezzo che i cittadini nazionali pagano per gli alimenti è il 6% in più rispetto alla media Europea. A lanciare l’allarme è una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Eurostat relativa al livello dei prezzi nei Paesi dell’Unione Europea nel 2011.
Se in generale i prezzi in Italia sono superiori alla media del 3% a quelli comunitari ad essere a più buon mercato - sottolinea la Coldiretti - è solo l’abbigliamento (-1%). Ad essere più costosi sono infatti anche - continua la Coldiretti - gli apparecchi elettronici (+7%) e gli alcolici ed i tabacchi (+3%) mentre in media perfetta sono i costi per i mezzi di trasporto. La ragione del fatto che il differenziale più elevato si registri per i prezzi dei prodotti alimentari e per i ristoranti va ricercata anche - sostiene la Coldiretti - nelle distorsioni presenti nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola considerato che i prezzi alla produzione agricola sono spesso determinati a livello comunitario se non addirittura internazionale come nel caso dei cereali. Esiste peraltro - conclude la Coldiretti - una forte variabilità di prezzi dei prodotti alimentari al consumo all’interno dell’Unione con in testa la Danimarca dove costano il 36% in più rispetto alla media e la Bulgaria dove costano invece il 33% in meno.
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