Concedersi il piacere di un grandissimo vino francese senza dover chiedere un mutuo alla propria banca? Si può, con il vino in fiala, o meglio, con “Wine in Tube”, il progetto nato nel 2006 dall’idea di Laurent Castro, imprenditore di Bordeaux che, con un investimento iniziale di 600.000 euro, oggi permette praticamente a chiunque di gustare un grande vino di Margaux, di Saint-Julien o di Sauternes. Sul mercato si trovano diversi formati, dai 6 ai 10 centilitri, e costano tra i 4 ed i 12 euro, a seconda della tipologia di vino: il modo più semplice ed economico che ci sia per scoprire un nuovo terroir, ma anche per promuovere la propria etichetta all’estero abbattendo i costi di spedizione, come stanno già facendo 80 vigneron d’Oltralpe.
L’idea iniziale era quella di offrire uno strumento nuovo ai viticoltori per “per farsi conoscere, soprattutto all’estero - racconta Laurent Castro - dove solitamente si inviano campioni in bottiglia”. Ma presto, il fondatore di Wit - “Wine in tube” ed i suoi tre soci, si sono resi conto dell’opportunità che il semplice consumatore avrebbe potuto offrire, e allora nel 2010 il progetto si è allargato, e sul mercato sono arrivate le fiale di 80 produttori diversi, e la vendita diretta oggi rappresenta il 20% del giro d’affari complessivo, che nel 2012 dovrebbe raggiungere i 2 milioni di euro. La giusta ricompensa, frutto della vendita di 1,6 milioni di fiale, specie se si considera l’investimento in ricerca per un prodotto che prima d’ora non esisteva, dalle stesse fiale alle serigrafie, dal tappo a vite alla tecnologia giusta per permettere al vino una certa longevità: il trasferimento avviene a pressione atmosferica controllata e in assenza d’ossigeno, per permettere al vino di conservarsi perfettamente nelle fiale fino a 3 anni.
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