Lo Champagne è il più famoso, il Prosecco è la sorpresa, i metodo Charmat tedeschi tra i più bevuti d’Europa: sono gli spumanti, il 5% della produzione mondiale di vino, come ricordano i dati di France Agri Mer, e gli unici a non conoscere crisi. Specie in Germania, dove saltano 490 milioni di tappi all’anno, di cui la maggior parte di bottiglie teutoniche, e in Francia (460 milioni di bottiglie l’anno), prima, però, per consumo pro capite, con 7 bottiglie a persona, seguita da Germania (6) ed Italia (3), e punto di riferimento per tutti, capace di coniugare tradizione ed innovazione, come Dom Perignon, con il nuovo packaging firmato dal regista David Lynch (foto). E se la Germania importa grandi quantità ad un prezzo medio relativamente basso, i mercati di riferimento per le bollicine francesi, italiane, tedesche e spagnole, che rappresentano il 65% della produzione mondiale, sono, in maniera differente, Inghilterra e Stati Uniti. Negli Usa la quota importata da Italia, Francia e Spagna è stabile, ma ad ogni crisi è lo Champagne a pagare le conseguenze peggiori, a differenza del Regno Unito, Paese che importa soprattutto vini d’alta gamma, ed in cui, però, il Cava spagnolo insidia le bollicine italiane.
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