“Abbiamo scelto come slogan della manifestazione “Cibi che cambiano il mondo”, perché per noi il cibo è politica, il Salone del Gusto e Terra Madre sono politica, e ognuno di noi, attraverso le proprie scelte alimentari, fa quotidianamente politica”. Così il presidente di Slow Food Italia, Roberto Burdese, presenta a WineNews l’edizione n. 9 del Salone del Gusto (www.salonedelgusto.it) : appuntamento il 25 ottobre a Torino, con le parole del direttore generale della Fao, Josè Graziano da Silva, interpretate dal Premio Nobel Dario Fo e dall’economista indiana Vandana Shiva, che alzeranno il velo sui 1.000 espositori di 100 Paesi diversi. “Certi cibi - spiega Burdese - cambiano il mondo per la loro capacità di segnare un cammino diverso, attraverso il quale migliorare la situazione ambientale, energetica, sociale, economica e culturale: attraverso il cibo e le nostre scelte si può uscire dalla crisi, tutelando la biodiversità e l’ambiente”. Sfide globali e prospettive future, ma anche innovazioni, come l’etichetta per i presidi Slow Food, “che racconti realmente la storia del prodotto: dove è stato coltivato, come, da chi, in modo da dare garanzie e restituire al consumatore il fascino dei prodotti”. Una novità che non arriva da sola, perché la svolta green, grazie alla quale il Salone consumerà il 65% di energia in meno rispetto al 2006, porta con sé una piccola rivoluzione tecnologica: per le campagne di comunicazione si userà il 37% di carta in meno del 2010, grazie al potenziamento di web e social media, e addio anche a comunicati e cartelle stampa, sostituiti da un’ecologica chiavetta usb, mentre il programma sarà consultabile da qualsiasi smartphone grazie a “Sgtm”, l’applicazione ufficiale del Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre. E ancora, spazio al premio per il miglior imballaggio, rivolto a tutte le aziende che studiano forme di packaging meno impattanti, sensibilizzando i cittadini alla riduzione dei rifiuti all’origine e al riciclo di quelli che non è possibile eliminare. Senza dimenticare, tra cibo di tutto il mondo, incontri e dibattiti con i rappresentanti del mondo politico e del settore agroalimentare, un “ospite d’eccezione” come il vino, con decine di appuntamenti e degustazioni dedicati al nettare di Bacco. Da sottolineare che, per la prima volta in quest’edizione, Salone e Terra Madre si fondono per dare voce a centinaia di produttori, chef e comunità del cibo dai 5 Continenti che animerà i padiglioni del Lingotto Fiere e Oval, che ospiteranno 1000 espositori da più di 100 Paesi, che animeranno il mercato italiano e internazionale con prodotti dei Presìdi Slow Food e delle comunità del cibo di Terra Madre. Mercato, ma non solo: oltre 170 eventi su prenotazione, 8 attività educative e 24 percorsi di educazione per le scuole, 50 chef presenti e 49 conferenze in cui approfondire i temi che stanno più a cuore, dall’economia alla sostenibilità, dall’agricoltura alla gastronomia.
Da segnare in agenda anche i “Laboratori del Gusto” e gli “Incontri con l’Autore” per scoprire nuovi prodotti accompagnati da chef, vigneron, birrai ed esperti, i “Teatri del Gusto” per capire come i più rinomati cuochi preparano i loro piatti simbolo, l’Enoteca che, con le sue 1200 etichette, valorizza territori di confine, aree montane e terroir estremi e gli “Appuntamenti a Tavola”, che promettono il giro del mondo restando in Piemonte. In contemporanea con la kermesse aperta al pubblico, andrà inscena anche il Congresso Mondiale di Slow Food n. 6, che riunirà 600 delegati e in cui, a partire dalla centralità del cibo per l’umanità, l’associazione esprime i temi politici e culturali alla base dell’agire quotidiano di 1.500 convivium e oltre 2.500 comunità del cibo in 150 Paesi. Per la prima volta, la composizione del Congresso è espressione di una vera rete mondiale, testimoniata non solo dalla moltitudine di delegazioni presenti ma anche dalla diversità di culture, fedi, storie individuali e collettive. Al centro del dibattito, il diritto al cibo, inteso come “diritto fondamentale di ogni individuo alla libertà dalla fame.
Focus - Il programma degli incontri del Salone del Gusto e di Terra Madre
Mercoledì 24
Ore 18,30: Cerimonia di apertura del Salone del Gusto e Terra Madre, presso il Palaolimpico, Corso Sebastopoli 123, Torino. Interviene tra gli altri Josè Graziano da Silva, Brasile. Agronomo e scrittore, dal 2011 è Direttore Generale della Fao. Da anni si occupa di progetti per garantire il diritto al cibo per tutti. È stato Ministro straordinario per la Sicurezza del cibo nel Governo Lula, dove ha attuato il programma Fome Zero che ha portato, in otto anni, 28 milioni di persone al di sopra della soglia di povertà estrema, diminuendo del 25% il tasso di malnutrizione in Brasile.
Giovedì 25
Ore 10: Inaugurazione del Salone del Gusto e Terra Madre, presso la Sala Gialla del Lingotto Fiere. Interviene tra gli altri: Mario Catania, Italia. Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali nell’attuale Governo Monti. Il Ministro Catania è inoltre presente alla Commissione Politiche agricole, coordinamento degli assessori regionali all’agricoltura, giovedì 25 ore 14,30, e alla Conferenza Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori, venerdì 26 ore 18
Ore 12: Conferenza Agricoltura e immigrazione con Yvan Sagnet, Camerun, e Cecilia Strada, Italia.
Yvan Sagnet: laureando di Ingegneria delle telecomunicazioni presso il Politecnico di Torino dal 2008. Nell’agosto 2011 è sorto agli onori della cronaca quando, da bracciante agricolo stagionale in Salento per mantenere i propri studi, è protagonista del primo sciopero auto organizzato di lavoratori stranieri della terra contro un sistema di sfruttamento basato sul caporalato, nella Masseria Boncuri di Nardò.
Cecilia Strada: figlia di Gino Strada e Teresa Sarti; laureata in sociologia, segue le orme del padre ma soprattutto della madre, che sostituisce nell’inverno del 2009 in qualità di presidente di Emergency, associazione umanitaria italiana nata per garantire cure mediche e chirurgiche di qualità a vittime di guerra e di povertà.
Ore 12: Conferenza Saperi tradizionali: un patrimonio da non sperperare con Josè Esquinas, Spagna. Docente e agronomo, ha lavorato per le Nazioni Unite presso la Fao per circa trent’anni, occupandosi di temi come la biodiversità agricola, la cooperazione internazionale, l’alimentazione e in particolare la genetica, con il suo ruolo di segretario per il Trattato internazionale sulle Risorse genetiche vegetali. Attualmente è professore ordinario presso l’Università Politecnica di Madrid e Direttore del CEHAP, la Cátedra de Estudios sobre Hambre y Pobreza dell’Università di Cordoba.
Ore 12: Conferenza Dire, fare, zappare: pratiche e politiche per l’agricoltura dei giovani con Pavlos Georgiadis, Grecia. È il rappresentante per l’Europa della campagna per un’alimentazione buona e salutare, nourish9billion, fondatore del Convivium Slow Food Thrace, coordinatore per la Grecia dello Slow Food Youth Network. Sta completando a Stoccarda i suoi studi nelle Scienze sociali, nel settore agricolo e culturale e nella tutela dell’ambiente. Come etnobotanico ha accumulato esperienze sul campo in India, Thailandia e Cina.
Ore 12: Conferenza Giù le forchette dalle foreste! con Vandana Shiva, India. Dopo gli studi accademici in Fisica ha svolto diverse attività: è un’ecofemminista, filosofa, attivista e autrice di diversi libri. Nel 1982 ha creato la Research Foundation for Science, Technology and Ecology, con lo scopo di studiare i temi ecologici e sociali più significativi del nostro tempo, utilizzando sistemi di ricerca indipendenti e di alto livello, in stretta collaborazione con le comunità locali e i movimenti sociali. È stata inoltre promotrice della nascita del movimento Navdanya, che opera per la conservazione della biodiversità e la tutela dei diritti degli agricoltori.
Ore 15: Conferenza Rifiutiamoci con Maurizio Pallante, Italia. Saggista, si occupa da anni di tecnologie green e politiche energetiche. Nel 2000 fonda il Movimento per la Decrescita Felice che auspica l’adozione di nuove politiche nel segno del verde e della riduzione dei consumi; dagli anni Ottanta a oggi è stato fondatore del Comitato per l’uso razionale dell’energia, consulente per il Ministero dell’Ambiente, e membro del comitato scientifico della campagna sul risparmio energetico M’illumino di meno.
Ore 15: Conferenza Le radici della rivoluzione: l’educazione che si mangia con Alice Waters, Usa. Cuoca, autrice e attivista, è la proprietaria di Chez Panisse, ristorante di Berkeley in California, e fondatrice dell’omonima fondazione, nonché creatrice del progetto Edible Schoolyard, nato per avvicinare i bambini al cibo sano. Fa parte da oltre 40 anni del movimento impegnato a favore del cibo biologico, di cui è una delle esponenti più illustri e conosciute nel mondo. Promotrice degli school gardens, ha ispirato Michelle Obama per la creazione nel 2009 di un orto nel giardino della Casa Bianca.
Ore 18: Conferenza Ripensare la grande distribuzione: è possibile? con Oscar Farinetti e Sergio Marini, Italia. Oscar Farinetti: imprenditore e dirigente d’azienda, è l’ideatore della catena di distribuzione alimentare di eccellenza Eataly, fondata su ispirazione dell’associazione Slow Food di Carlo Petrini. Eataly è il fiore all’occhiello della gastronomia italiana nel mondo per la qualità dei prodotti e per la coniugazione perfetta tra efficienza imprenditoriale e attenzione verso i prodotti e i produttori. Sergio Marini: laureato in Scienze agrarie presso l’Università degli Studi di Perugia, dal 2007 è Presidente nazionale di Coldiretti. I punti chiave del suo lavoro sono la tutela dell’ambiente e dei cittadini consumatori e naturalmente la valorizzazione dell’agricoltura come risorsa economica, sociale e ambientale, ma soprattutto come un elemento determinante per la competitività del Made in Italy, che ha nell’agroalimentare uno dei suoi cardini.
Venerdì 26
Ore 12: Conferenza Il clima a tavola con Luca Mercalli, Italia. Presidente della Società meteorologica italiana, la maggiore associazione nazionale nel settore delle scienze atmosferiche, si occupa da sempre dei problemi legati al consumo dei suoli, all’inquinamento, al risparmio energetico e al riscaldamento globale. Dirige inoltre la rivista di meteorologia Nimbus. Tra gli ultimi libri pubblicati: Il clima di Torino e Filosofia delle nuvole.
Ore 12: Conferenza Indigeni e sovranità alimentare locale - Lotta per uno sviluppo autodeterminato con Antonella Cordone, Italia, e Mirna Cunningham, Nicaragua. Antonella Cordone: coordinatrice della sezione Indigenous and Tribal Issues di Ifad, si è sempre occupata di metodologie partecipative applicate alle comunità rurali. Dal 2007 gestisce il Fondo di appoggio ai popoli indigeni, uno strumento finanziario di supporto ai piccoli progetti, disegnati e implementati direttamente dalle comunità. A partire dal 2011 coordina il Forum permanente di Popoli Indigeni, la cui prima riunione mondiale si terrà a febbraio 2013. Mirna Cunningham: nativa della comunità indigena Miskita di Waspam, è insegnante e medico. Si è sempre occupata della rappresentanza politica delle popolazioni indigene, attraverso numerosi incarichi istituzionali come la fondazione e la direzione dell’appena nata Università delle Regioni Autonome della Costa Caraibica del Nicaragua. Dal 2011 è alla guida del Forum Permanente per le Questioni Indigene delle Nazioni Unite.
Ore 12: Conferenza Lavazza, Rainforest Alliance e Slow Food: insieme per un futuro sostenibile con Daniel Katz, USA. Scrittore e attivista ambientale, è l’attuale direttore della Overbrook Foundation, che cura gli effetti dei cambiamenti climatici, la biodiversità e la sostenibilità ambientale, temi che affronta nei numerosi college e università statunitensi in cui tiene incontri e conferenze. Si deve a lui la fondazione di Rainforest Alliance nel 1986, organizzazione non governativa che si occupa di conservazione ambientale.
Ore 15: Conferenza Food Movements Unite con Eric Holt-Gimenez, USA. Si occupa di agroecologia ed economia politica, temi su cui scrive libri e tiene conferenze. Dopo aver lavorato a lungo in Sudafrica e Centroamerica su progetti legati allo sviluppo agricolo sostenibile e alla condivisione di esperienze e tecniche agricole tra i piccoli produttori, è tornato negli Stati Uniti per completare un dottorato di ricerca in Scienze Ambientali. Attualmente è direttore esecutivo del Food First / Institute for Food and Development Policy.
Sabato 27
Ore 12: Conferenza I semi della ricostruzione con Paolo Rumiz, Italia e Yoko Sudo, Giappone. Paolo Rumiz: giornalista e scrittore, ha seguito in prima persona i principali eventi dell’area balcanica e danubiana, tra cui il conflitto in Bosnia ed Erzegovina e Croazia. Molti i reportage ispirati ai suoi viaggi, tra cui quello attraverso l’Italia in treno per più di 7000 chilometri, o quello in bicicletta da Trieste a Istanbul. Da qualche anno compie un itinerario in estate, documentato giorno per giorno sulle pagine di Repubblica. Yoko Sudo: nata in una famiglia di contadini e superstite della tragedia di Fukushima, testimonia la forza di un’agricoltura che non si arrende nemmeno nelle condizioni più estreme. “Continueremo a batterci - ha detto intervenendo alla cena plenaria di Terra Madre Giappone lo scorso dicembre a Unzen - per un cibo buono, pulito e giusto e per una nuova visione dell’agricoltura, anche se questo per noi dell’area disastrata significherà sacrifici e sforzi enormi”.
Ore 14,30: Apertura dei lavori del VI Congresso internazionale di Slow Food. Interviene tra gli altri: Dacian Cioloş, Romania. Agronomo e politico, dal 2010 è Commissario europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale. Gli obiettivi del suo mandato sono la tutela del settore agricolo, la conservazione dell’ambiente con particolare attenzione alle campagne, la lotta contro il riscaldamento globale e la tutela delle condizioni di vita dei contadini, ma anche una riforma della Politica Agricola Comune condivisa con le associazioni territoriali.
Ore 18: Gastronomia senegalese nella Cucina di Terra Madre con Bineta Diallo. È cuoca e titolare del rinomato ristorante Le Point d’interrogation a Dakar. Si distingue anche per le attività di educazione al cibo con i più piccoli che coinvolge nel suo progetto di valorizzazione e tutela dei prodotti locali e delle preparazioni tradizionali. Il suo obiettivo è reintrodurre piatti e prodotti che rischiano di essere dimenticati per sempre, come il cereale fonio.
Ore 18: Conferenza Salute al piacere! con Antonia Trichopoulou, Grecia. Docente presso l’Università di Atene, è una delle più importanti esperte di dietologia nel mondo. Dagli anni Ottanta promuove la dieta mediterranea e i suoi effetti benefici per la salute. Nel 2000 ha guidato la nascita della Hellenic Health Foundation, un’organizzazione non profit che si dedica a studi e ricerche per la salute pubblica.
Domenica 28
Ore 15: Conferenza Spreconi (non) per caso con Andrea Segrè, Italia. Economista, saggista, agronomo e docente di Politica agraria e Politiche dello sviluppo agricolo presso l’Università di Bologna. Si occupa in particolare e di sprechi alimentari e del loro recupero. In quest’ambito ha partecipato alla creazione del progetto Last Minute Market per il recupero dei prodotti alimentari invenduti e la loro ridistribuzione a fini solidali e benefici.
Ore 18: Conferenza Green economy: unica soluzione con Stefano Zamagni, Italia. Laureato in Economia e commercio presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e specializzatosi a Oxford, è economista e presidente dell’Agenzia per il terzo settore oltre che professore ordinario di Economia politica all’Università di Bologna. È esperto in controllo, promozione e consulenza per quanto riguarda il mondo delle associazioni no profit.
Lunedì 29
Ore 15: Conferenza Il benessere animale: una tutela anche per produttori e consumatori con Mateus Paranhos da Costa, Brasile. Professore di Etologia e Benessere Animale alla São Paulo State University e fondatore del ETCO Group (Ethology and Animal Ecology Research Group), è uno dei pionieri e delle massime autorità sulla produzione e benessere animale in Brasile. Collabora da anni come consulente con la FAO e con i più importanti macelli Brasiliani per migliorare la qualità della vita degli animali e dei lavoratori impegnati nel contesto zootecnico. Ore 15: Conferenza I futuri possibili con Serge Latouche, Francia, e Gianfranco Bologna, Italia. Serge Latouche: economista e filosofo, è professore emerito di Scienze economiche all’Università di Parigi XI e all’Institut d’études du développement économique et social di Parigi. È sostenitore del localismo e della decrescita come antidoto al dilagare dell’economicismo nella mentalità e nella vita dell’Europa occidentale. Da questo eccesso secondo Latouche, vengono i problemi ambientali e sociali più gravi del nostro tempo. Gianfranco Bologna: direttore scientifico e responsabile dell’area sostenibilità di WWF Italia, si occupa da oltre 40 anni di divulgazione, didattica e studio in materia di conservazione naturale e sostenibilità. Cura da 25 anni l’edizione italiana del rapporto mondiale State of the world del Worldwatch Institute, che fa il punto sulla situazione ambientale del nostro pianeta.
Focus - SGTM: l’app ufficiale del Salone del Gusto e Terra Madre Il Salone del Gusto e Terra Madre 2012 è un evento sostenibile anche nell’ambito della comunicazione. Nei mesi precedenti la manifestazione si è ridotto il più possibile il numero di cartelle e comunicati stampa cartacei, e si è aumentato invece l’utilizzo della posta elettronica e del download di materiali dal sito web. Durante l’evento, invece, ai giornalisti verranno distribuite circa 2500 cartelle stampa contenute in una pratica ed ecologica chiavetta usb. La più grande novità, però, riguarda SGTM, applicazione ufficiale della nona edizione del Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre. L’app, sviluppata da Sinbit (nascente spinoff del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino) in collaborazione con Molecole Sistemiche per la grafica, è scaricabile gratuitamente per iOS e per Android.
Con SGTM hai eventi, espositori e news sempre a portata di touch, sia prima che durante l’evento: utilizzabile sia online che offline, è disponibile in italiano e inglese.
SGTM ha tante utili funzioni tra cui:
Dì la tua, un modo per far sentire la tua voce agli organizzatori, disponibile dal giorno di apertura.
Un Album dei ricordi con le foto ufficiali, disponibile dopo la chiusura.
Tre strumenti per non perdere nessuna delle tantissime opportunità disponibili all’evento:
- il Mirino, per riconoscere i QR code dei Presìdi Slow Food italiani e internazionali e ottenere tutte le informazioni, comprese approfondimenti, ricette e fotografie
- Ora, per trovare in tempo reale tutti gli eventi a cui puoi partecipare
- A spasso per, un modo divertente per scoprire tutto ciò che puoi fare all’evento
Una Borsa virtuale, che ti accompagnerà prima, durante e dopo la manifestazione, con tutto il materiale necessario per organizzare al meglio la tua visita.
Dentro la Borsa troverai:
- Il Biglietto: tutte le informazioni necessarie per acquistare il tuo biglietto di ingresso.
- Il Percorso: per aiutarti a raggiungere Torino Lingotto in modo facile - e magari più rispettoso per l’ambiente!
- La Mappa: per orientarti negli spazi del Salone.
- Il Programma: l’elenco completo degli eventi (con navigazione per categorie e ricerca testuale).
- La Lista degli Espositori, Presìdi e comunità di Terra Madre: tutti gli stand da visitare (con navigazione per categorie e ricerca testuale).
- La Guida ai Temi del Salone: un modo per scoprire eventi ed espositori, cercando i temi che ti interessano: tipi di prodotti (es. “formaggi”), servizi (es. “distribuzione e marketing”), sostenibilità (es. “agricoltura urbana”), aree geografiche (es. “Africa”).
- La tua Agenda: un posto tuo in cui tenere le cose che vuoi vedere, i tuoi appunti personali, i biglietti da visita che raccogli.
- I Giochi: divertenti giochi educativi, per scoprire il mondo del cibo sostenibile.
- Il tuo Biglietto da visita, da scambiare con gli espositori.
Focus - SlowPack 2012: un premio al miglior imballaggio del Salone del Gusto e Terra Madre
L’imballaggio rappresenta una delle principali cause della produzione di rifiuti. Il ciclo di vita di un bene può essere più o meno lungo, ma quello dell’imballaggio è sempre corto: in breve tempo diventa un rifiuto solido urbano. Anche le emissioni generate in modo diretto e indiretto durante le diverse fasi della vita di un prodotto sono elementi da tenere in considerazione nel momento in cui lo si acquista. Invertire la rotta si può, anche grazie all’esempio di aziende che studiano forme di packaging meno impattanti sensibilizzando i cittadini alla riduzione dei rifiuti all’origine e al riciclo di quelli che non è possibile eliminare. L’efficacia di tali strategie diventa ancor più di rilievo se si pensa al recupero energetico degli imballaggi che, per quel che riguarda il cartone nel 2011 ha raggiunto l’87,6%, con 9 pezzi su 10 recuperati e riciclati (Comieco), mentre sul fronte acciaio, sempre nel 2011, delle 465.000 t immesse al consumo in Italia quasi 385.000 sono state raccolte e oltre 352.000 riciclate (Ricrea). Per incoraggiare i produttori italiani e stranieri che espongono al Salone del Gusto e Terra Madre a riflettere sull’impatto che imballaggi non ecologici hanno sull’ambiente e sulla bontà organolettica e la sicurezza di un alimento, Slow Food indice la prima edizione del Premio SlowPack 2012.
Il premio è strutturato in 4 categorie:
Tecniche e materiali tradizionali: premia un imballaggio costituito di materiali che recuperano una tradizione d’imballaggio e conservazione del passato, basata su tecniche artigianali, che impiegano materiali di origine naturale, autoctoni, biodegradabili, riutilizzabili, riciclabili.
Tecniche e materiali innovativi: è destinato a un imballaggio ecocompatibile ed ecosostenibile, realizzato con materiali innovativi, riutilizzabili, riciclabili o biodegradabili e derivanti da processi produttivi efficienti dal punto di vista energetico, a basse emissioni nocive per l’uomo e l’ecosistema.
Narrazione della qualità del prodotto: intende premiare un’etichetta particolarmente comunicativa, che contenga elementi utili al consumatore per comprendere appieno le caratteristiche che contraddistinguono il prodotto, raccontando ad esempio la tracciabilità di tutti gli ingredienti che lo compongono, la sua storia, la sua unicità e indicando il corretto riutilizzo o smaltimento dell’imballaggio.
Filiera del packaging primario, secondario e terziario: premia una scelta di filiera di packaging rispettosa dell’ambiente, comprendente quindi l’imballaggio primario, secondario e terziario.
Il premio è promosso da Salone del Gusto, Slow Food attraverso la Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, il corso di studi in Design industriale del Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, il Dipartimento di colture arboree della Facoltà di Agraria di Torino e il Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino. La consegna dei riconoscimenti avviene durante la conferenza SlowPack: il premio agli imballaggi sostenibili, domenica 28 alle 12.
Focus - Lo sapevate che…
Ogni italiano produce in media 1,5 kg di rifiuti al giorno, e siamo più di 60 milioni...
Torino produce 500.000 t di rifiuti all’anno, tante da riempire lo Stadio Olimpico!
Smaltire i rifiuti costa a una famiglia in media 4 euro a settimana
Recuperando 1000 t di plastica si risparmiano 3500 t di petrolio, l’equivalente dell’energia usata da 20.000 frigoriferi in un anno
Per ogni bottiglia in PET da 1,5 lt si consuma quasi la metà dell’acqua trasportata!
Ogni bottiglia in PET da 1,5 lt riciclata ci regala 12 ore di luce elettrica
Per smaltire una bottiglia di plastica ci vogliono 1000 anni
È sufficiente riciclare 70 kg di carta per salvare la vita di un albero
Per produrre 1 t di carta vergine occorrono 15 alberi, 440.000 lt d’acqua e 7.600 kwh di energia elettrica. Per produrre 1 t di carta riciclata bastano 1800 lt d’acqua, 2700 kwh di energia elettrica e nessun albero
Nel 2011 in Piemonte sono state raccolte circa 330.000 tonnellate di carta e cartone, con una media pro capite di 74,6 kg per abitante di carta riciclata
Riciclando 4 confezioni di pasta si produce un quaderno
Per smaltire un quotidiano sono necessarie 6 settimane
Riciclando 13 barattoli di pelati, si può produrre una pentola nuova
Nel 2011 sono state usate in Italia 465.000 t di imballaggi in acciaio, pari al peso di 65 Tour Eiffel
Per produrre 1 kg di alluminio occorrono 15 kwh di energia elettrica, per produrre 1 kg di alluminio riciclato solo 0,8 kwh
Per smaltire una lattina di alluminio sono necessari 100 anni
Per una bottiglia di vetro occorrono 400 g di sabbia, 100 g di soda, 100 g di calcare, 90 g di gasolio; per una in vetro riciclato solamente 10 g di gasolio
Ogni bottiglia da 0,75 lt riciclata ci regala circa 8 ore di luce elettrica
Per smaltire una bottiglia di vetro ci vogliono 400 anni
Avviando 100 kg di stoviglie monouso al compost e non in discarica si risparmiano 60 kg di CO2, equivalenti a sei auto che percorrono 50 km o a 385 lampadine da 50 w accese tutto il giorno
Un torsolo di mela si biodegrada naturalmente in 3 mesi
Se tutte le 1.570.000 t di legno riciclato ogni anno venissero triturate si riempirebbero 5 edifici grandi quanto il Colosseo
Da 100 kg di olio usato se ne ottengono 68 di olio nuovo
Focus - Cibi che cambiano il mondo in mostra a Torino
In piazza Carignano dal 28 settembre e all’Oval dal 25 al 29 ottobre. La forza delle immagini per raccontare il profondo legame fra cibo e territori, i modelli di sviluppo possibili, il rapporto fra Nord e Sud del mondo e le conseguenze delle nostre scelte quotidiane sul futuro del pianeta. È il messaggio della mostra fotografica Cibi che cambiano il mondo, allestita in piazza Carignano a Torino da Slow Food insieme alla Città di Torino e realizzata nell’ambito del progetto europeo 4Cities4Dev. La mostra è stata inaugurata il 28 settembre ed è visitabile gratuitamente tutti i giorni fino al 29 ottobre. L’installazione presenta esperienze positive, proposte concrete di sviluppo sostenibile, e suggerisce, attraverso i volti, i prodotti e le storie delle comunità del cibo di Terra Madre, soluzioni locali ai grandi problemi ambientali, sociali e culturali legati al cibo. Questa anteprima in città vuole essere un invito a partecipare al Salone del Gusto e Terra Madre, dove un più vasto allestimento, realizzato nell’ambito dello stesso progetto 4Cities4Dev, sarà visitabile all’Oval. Si tratta di una mostra itinerante che ha viaggiato nelle quattro città partner europee (Tours, Bilbao, Riga e Torino) per raccontare un diverso approccio alla cooperazione allo sviluppo. Un modello integrato che mette il cibo al centro dell’attenzione, per unire elementi che di solito sono separati: tutela della biodiversità e sostenibilità ambientale, attenzione alle comunità locali e alle loro tradizioni e culture, riscatto economico per i produttori. Con questo approccio si vogliono coinvolgere anche i consumatori in Europa, perché comprendano che le loro scelte possono avere un impatto decisivo, che il mondo è tutto collegato e ciò che viene deciso in un determinato posto ha sempre conseguenze altrove. Slow Food ha sperimentato questo modo di lavorare per anni: per questo si batte perché tutti abbiano accesso a un cibo buono, pulito e giusto. La mostra in esposizione all’Oval è articolata in sezioni in cui sono affrontati alcuni dei problemi più gravi causati dal sistema cibo globalizzato con le possibili soluzioni. In un piccolo supermercato ricostruito appositamente per stimolare la riflessione, a ogni scelta del visitatore segue una spiegazione sulle conseguenze che ne derivano. Si continua con l’approfondimento su alcuni prodotti che pensiamo di conoscere bene, ma di cui invece sappiamo pochissimo, come il caffè e la banana e, attraverso un piccolo percorso interattivo, si può riconoscere e apprezzare un cibo non solo attraverso il gusto, ma anche con il tatto, l’olfatto e perfino l’udito. E infine, attraverso le parole e le immagini dei protagonisti dei 3 documentari girati in Africa sui Presìdi dello Yogurt dei Pokot con la cenere (Kenya), del caffè selvatico della foresta di Harenna (Etiopia) e del cuscus salato di miglio dell’isola di Fadiouth (Senegal) adottati nell’ambito di 4Cities4Dev. Ecco le comunità del cibo sostenute dalle città partner: i Presìdi dello Yogurt dei Pokot con la cenere (Kenya) e del caffè selvatico della foresta di Harenna (Etiopia) adottati da Bilbao; quelli dei somè Dogon (Mali) e del cuscus salato di miglio dell’isola di Fadiouth (Senegal) adottati da Torino; quello della vaniglia di Mananara (Madagascar) adottato da Riga e quello della bottarga di muggine delle donne Imraguen (Mauritania), che insieme agli orti di N’Ganon e Nangounkaha (Costa d’Avorio) sono adottati da Tours.
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