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USA E CINA, OVVERO I MERCATI PIÙ IMPORTANTI PER IL VINO MONDIALE. DOVE NON SONO TUTTE ROSE E FIORI. NEGLI STATES 3 GRUPPI CONTROLLANO IL 51,5% DELLE VENDITE, CON IL RISCHIO “COLLO DI BOTTIGLIA”. E IN CINA STA SCOPPIANDO (PARE) LA BOLLA DELL’IMPORT

Italia
Usa e Cina, ovvero i mercati del vino più importanti del mondo

Uno è il presente, l’altro (a detta di molti) il futuro: Usa e Cina, ovvero i mercati più importanti per il vino mondiale. Che non sono tutte rose e fiori. Partiamo dagli States, patria del sogno americano, del libero commercio e del “pluralismo”: secondo lo studio di Philip Howard, docente della Michigan State University, 3 sole compagnie (E & J Gallo, The Wine Group e Constellation Brands) valgono il 51,5% di tutte le vendite di vino in Usa. Posizioni da leader conquistate lecitamente sul mercato, ovviamente, ma che secondo alcuni rischiano di diventare “colli di bottiglia” sempre più determinati. In Cina invece, che per molti è l’Eldorado del futuro per il vino mondiale, le cose non sono così scintillanti come sembrano. Per alcuni importatori intervistati da “The Morning Wistle”, testata finanziaria di “21st Century Media Group”, il più importante editore di finanza in Cina, “la bolla delle importazioni è già scoppiata, e molti distributori rischiano la bancarotta nel 2013”. Perché se la quantità di vino importato dalla Cina è in aumento, i prezzi stanno crollando, e non solo per i grandi Bordeaux. Al punto che lo stesso vino che nel 2004, per esempio, veniva importato a 200 (24 euro) yuan, oggi arriva in Cina per 100 (12 euro), con un perdita in valore del 50%. Senza contare che tasse sulle importazioni, costi di stoccaggio e trasporto, investimenti in patria e pressioni economico-politiche sono destinate a favorire decisamente, nei prossimi anni, la crescente produzione di vino cinese sotto la Grande Muraglia, almeno nelle fasce del largo consumo.

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