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“SHOPPING GO ON”: PER IL GRUPPO DUCA DI SALAPARUTA (FLORIO, CORVO, DUCA) CONTINUA LA “CAMPAGNA ACQUISTI” NEI TERRITORI PIÙ VOCATI DI SICILIA (ETNA 15 ETTARI, SALEMI 16 ETTARI, E BUTERA 127 ETTARI), CHE NE FANNO UNA DELLE CANTINE “BIG” DEL TERRITORIO

Italia
Benedetta Poretti, Marketing Manager del gruppo Duca di Salaparuta, che nella foto mette in mostra una marsala riserva 1941, una delle annate più vecchie della Florio

Se la Sicilia del vino, nel suo complesso, si sta muovendo nel senso della valorizzazione dei suoi tanti territori e delle sue tante espressioni enoiche caratteristiche, la stessa strada la stanno percorrendo le cantine leader. E così, anche per il gruppo Duca di Salaparuta (Cantine Florio, Vini Corvo e Duca di Salaparuta), lo “shopping go on”: l’azienda, acquistata nel 2000 dalla famiglia Reina (gruppo Illva di Saronno) per 140 miliardi di vecchie lire, famosa nel mondo per i suoi marchi enoici, realizzati spesso comprando uve da viticoltori locali, nel 2001 ha iniziato una “campagna acquisti” nei territori più importanti e interessanti dell’isola: Etna, a Castiglione di Sicilia (15 ettari a Nerello Mascalese e Pinot Nero), Salemi (16 ettari a Grillo) e Butera (127 ettari a Nero d’Avola), con quest’ultimo acquisto in parte perfezionato nei giorni scorsi.

Una strategia di acquisto dei terreni che continuerà anche in futuro, e che già oggi ha portato il gruppo, con circa 160 ettari, nella top 10 delle cantine più grandi di Sicilia per estensione (con Tasca d’Almerita, Planeta, Cusumano, Donnafugata, Feudo Principi di Butera, Rapitalà - Giv, Baglio di Pianetto, Feudo Arancio - Mezzacorona, e Settesoli, cooperativa da 6.000 ettari e 2.000 viticoltori).

Una strategia di investimento, per il gruppo Duca (che nel 2012 ha mosso business di 43 milioni di euro, il 40% all’estero, con una produzione di 13 milioni di bottiglie), che dal 2001 ad oggi ha significato 36 milioni di euro spesi non solo per l’acquisto dei vigneti, ma anche per il miglioramento delle sue storiche cantine, che a Marsala, già nel 1861, ricevettero la visita del primo “enoturista d’eccezione”, Giuseppe Garibaldi, e per la realizzazione del nuovo showroom, che custodisce, oltre che vecchissime annate di Marsala, anche una preziosa collezione di manifesti pubblicitari del 1800. Showroom che ogni anno, con visite a pagamento (una vera rarità nel panorama italiano), vede 30.000 visitatori da tutto il mondo, che poi realizzano acquisti di prodotti aziendali e non solo (anche prodotti enogastronomici e di artigianato da tutta la Sicilia).

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