Continua a far discutere Naked Wines, la piattaforma e-commerce fondata in Inghilterra da Rowan Gormley nel 2008, una sorta di web community con 120.000 membri che pagano una sottoscrizione, a cui distribuisce ogni settimana 20.000 bottiglie di vino, a prezzi da ingrosso, di un centinaio di piccolissimi produttori da 13 Paesi del mondo di cui supporta il lavoro e condivide parte del profitto “a bottiglia”. Dopo aver raccolto, in agosto, ben 10 milioni di dollari di investitori della Germania, per finanziare l’espansione in Usa e Australia della compagnia, ora il gruppo si lancia in un’altra iniziativa che farà discute. Per entrare nel mercato dei fine wine, arbitrariamente definiti da Gormley come quei vini che hanno bisogno di più di un anno di cantina o bottiglia prima di entrare sul mercato, indipendentemente dal prestigio del territorio di provenienza, e sostenere il lavoro dei produttori, Naked Wine ha “emesso” una sorta di bond a tre anni (il “collocamento”, on line su www.nakedwines.com, ha aperto l’1 settembre e chiuderà il 29), che ripagheranno i sottoscrittori in soldi o in “crediti” da spendere in vino. I tagli vanno da 500 a 10.000 sterline, e il tasso di interesse annuo, soprattutto in un periodo economico come questo, è davvero interessante: 7% in caso si scelga di riscuoterlo in cash, il 10% se in vino. L’obiettivo dichiarato è di raccogliere così almeno 3 milioni di sterline.
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