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UNA PRIMAVERA FREDDA RITARDA LA RACCOLTA ANCHE IN CHAMPAGNE, DOVE, DA OGGI, SONO ATTESI 120.000 VENDEMMIATORI A LAVORO SUI 34.000 ETTARI VITATI DELLA DENOMINAZIONE. SITUAZIONE IDENTICA NEL GIURA ED IN ALSAZIA, NELLA SPERANZA DI UN’ANNATA SORPRENDENTE

Italia
Al via la vendemmia in Champagne

Con due settimane di ritardo sulla media degli ultimi 10 anni, i filari dello Champagne sono pronti alla pacifica invasione dei lavoratori stagionali: saranno 120.000, nel momento clou della raccolta, i vendemmiatori a lavoro sui 34.000 ettari vitati della denominazione più famosa del mondo.
“L’inizio della vendemmia - spiega il Comité Interprofessionnel du vin de Champagne - è fissato per legge, e da oggi in poi ogni viticoltore potrà decidere quando raccogliere in base allo stato di maturazione delle proprie uve” che, nei prossimi giorni, “dovrebbe riguardare la maggior parte del territorio - dice Pascal Férat, presidente del Syndicat Général des Vignerons - che nei prossimi giorni godrà di un clima perfetto. Certo, siamo in ritardo di circa due settimane sugli anni passati, ma questo non crea alcun problema alle uve, né a livello sanitario, né tanto meno da un punto di vista qualitativo. Anzi, nel passato annate con un andamento climatico simile si sono rivelate poi straordinarie”.
Situazione simile anche nel non lontano Giura, dove la raccolta delle basi spumante, prevista per oggi, è destinata ad entrare nel vivo solo dopo la fine di settembre, e le previsioni parlano di una vendemmia quantitativamente povera, anche per la varietà più importante, il Sauvignon, da cui nasce il vin jaune, “limitato” da un mese di maggio particolarmente rigido. Una primavera fredda ed una vendemmia tardiva che, inevitabilmente, diventano il fil rouge capace di unire a Champagne e Giura anche l’Alsazia vinicola, dove la vendemmia è iniziata, ufficialmente, già dal 19 settembre: nulla di strano in una Regione in cui, negli anni ’70 ed ’80 era del tutto normale iniziare a raccogliere ad ottobre ...

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