Ogni pioggia più abbondante del normale, in Italia, da anni, porta disastri. Lo raccontano le cronache passate e presenti. Colpa di politiche e di gestioni poco lungimiranti del passato sicuramente, e anche del cambiamento climatico, probabilmente. Fatto sta che oggi, spesso, la risposta delle istituzioni e delle amministrazioni è: “non ci sono risorse economiche”. Eppure la necessità di ripristinare e manutenere il territorio, soprattutto in campagna, è ineluttabile. E allora perché non affidare questo compito, dietro compenso, con sinergie virtuose tra pubblico & privato, alle aziende agricole, che hanno i mezzi e il know how per farlo? In alcuni casi, in realtà, già accade, per fortuna, che imprese virtuose guardino al di là del proprio recinto. Ma sono eccezioni. E se diventasse la regola? Qualche associazione di categoria, a livello locale, lo ha già proposto, tentando di mettere in piedi delle iniziative strutturate. Ma visto che i questi giorni, anche sulla scia dell’attualità e dei disastri causati dal maltempo, il dibattito è tornato anche su questioni come la legge contro il consumo del suolo, l’occasione potrebbe essere quella giusta per rilanciare su scala più ampia.
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