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LA ECCELLENZE DEL PATRIMONIO ENOGASTRONOMICO SICILIANO AL CENTRO DI “IL BORN IN SICILIY PER VALORIZZARE QUALITÀ, BIODIVERSITÀ E RISORSE UMANE”, L’APPUNTAMENTO DI SCENA DOMANI A CATANIA ORGANIZZATO DA CIVITA SRL E IRVOS

La eccellenze del patrimonio enogastronomico siciliano saranno al centro di “Il Born in Siciliy per valorizzare qualità, biodiversità e risorse umane”, l’appuntamento di scena domani a Catania organizzato dalla società di formazione Civita srl, insieme all’Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia (Irvos). Sarà l’occasione per approfondire i contenuti della nuova legge sulla “Tutela e valorizzazione delle risorse genetiche “Born in Sicily” per l’agricoltura e l’alimentazione”, specie attraverso la lente del piano formativo G.i.a.r.a. - Generare Innovazione nell’Agroalimentare per Rafforzare le Aziende, nato dall’analisi del settore agroalimentare in Sicilia, tra i più importanti dell’economia regionale, sia per numero di occupati sia per contributo alla formazione del Pil regionale, che mira a sviluppare nella aziende partecipanti due priorità: professionalità e qualità. È un dato acclarato, infatti, che l’agricoltura siciliana, per una serie di fattori, primi fra tutti, l’ambiente pedoclimatico, la sua biodiversità e la storia plurimillenaria dell’isola, presenta caratteristiche uniche che la distinguono dal contesto europeo e mondiale. “Sono queste caratteristiche che devono rappresentare una nuova occasione per il rilancio della Sicilia - spiega Nanda D’Amore di Civita - che passa attraverso l’intercettazione della crescente domanda a livello internazionale di un’agricoltura di qualità”.
La Sicilia, poi, sopporta sulle sue spalle un’inaccettabile anomalia, soprattutto per una terra a vocazione agricola: i siciliani spendono circa dieci miliardi di euro per mangiare e bere, ma producono solo per tre miliardi e mezzo e importano prodotti come olio, carne e farina per quasi sei miliardi di euro. Ecco perché per l’assessore regionale Dario Cartabellotta bisogna recuperare il concetto di generazione, il cosiddetto “born in Sicily”. Ma si affronteranno anche i temi del Patto di Filiera, del ruolo delle strutture regionali intermedie e degli enti di sviluppo: “uno sviluppo dell’Isola che non si deve basare più sull’assistenzialismo o sull’idea che le risposte (leggi finanziamenti) debbano arrivare dall’esterno, ma che deve passare attraverso una capacità da parte degli operatori di lavorare insieme per fare cose di qualità. In questo contesto - conclude Nanda D’Amore - è quindi fondamentale il ruolo della “formazione” perché il fattore differenziale è costituito proprio dal capitale umano, ossia dalla cultura professionale e dalla capacità innovativa dei soggetti che gestiscono ed operano nell’impresa, nella ricerca, nelle istituzioni pubbliche, nel territorio”.
Info: www.civitasrl.itwww.irvos.it

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