Il Senato francese conferma quanto già nell’aria, e che l’Assemblea nazionale aveva già ratificato: il vino è parte integrante della cultura francese, al pari della Rivoluzione del 1789 e della Torre Eiffel.
I senatori della repubblica transalpina hanno votato all’unanimità a favore del vino come una parte del patrimonio nazionale francese. Una decisione che, dal lato dei produttori, dovrebbe portare anche una protezione ulteriore al comparto vitivinicolo francese, sotto attacco da parte, soprattutto, della legislazione anti-alcol che, anche a Parigi, ha prodotto effetti per certi aspetti grotteschi.
Dopo il passaggio della proposta dall’Assemblea nazionale, il Senato ha dunque approvato un emendamento che riconosce “il vino, prodotto della vite, e i suoi terroir, parte del patrimonio culturale, gastronomico e rurale della Francia”.
La proposta era stata lanciata da Roland Courteau , politico dal Languedoc-Roussillon. Dopo il voto del Senato il vino non sarà più visto come una bevanda alcolica comune è sarà al riparo dagli attacchi e dai tentativi futuri di sminuirne il suo peso valoriale.
“La cultura del vino è parte del nostro patrimonio da 2.000 anni - ha sottolineato il senatore Gerard Bailly - ha svolto un ruolo importante per la fama del nostro Paese e soprattutto ha aumentato la sua reputazione come centro enogastronomico più importante al mondo. Nel mondo, vino vuol dire Francia. Birra e alcolici sono un’altra cosa, e possono fare danno alla salute”.
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