Nonostante la crisi, la birra è riuscita a chiudere il 2013 con un sostanziale pareggio, con produzione in calo del -0,3%, ma consumi in salita dello 0,3%. L’export si conferma poco al di sotto dei 2 milioni di ettolitri, il doppio del 2007 ultimo anno pre-crisi. Ma cala l’occupazione, da 144.000 a 136.000 addetti, indotto compreso. E’ il bilancio tracciato da Assobirra che sottolinea come il settore “si trova ad affrontare l’aumento delle accise che, non porterà il gettito sperato e metterà a rischio altri posti di lavoro”. “L’anno appena concluso ci ha regalato risultati migliori di quanto sperato, soprattutto se confrontati col resto del mercato alimentare - sottolinea Tommaso Norsa, neo-eletto presidente di Assobirra - ma anche uno scenario a forte rischio stabilità considerando l’aumento delle accise in atto. Sta cambiando lo scenario generale e questo colpisce tutta la filiera, come dimostrano il calo dell’occupazione, il fatto che nei primi mesi del 2014 sia diminuito il numero di aperture di micro birrifici, oltre al fatto che si consuma birra sempre più in casa e sempre meno fuori, privilegiando peraltro prodotti a basso costo. Avvertiamo una contrazione della fiducia nell’investimento nel settore e questo deve far riflettere, perché si stima che 1 posto di lavoro nel mondo della birra ne generi 24,5 nell’ospitalità (bar, ristoranti, alberghi), 1 nell’agricoltura, 1,3 nella supply chain (dall’imballaggio alla logistica e 1,2 nella distribuzione (Gdo e dettaglio)”.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025