““La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene” è uno dei testi fondamentali del patrimonio enogastronomico italiano. Spesso per ogni ricetta proponeva più varianti, nelle diverse edizioni del suo testo, e anticipando di un secolo blog e social network, aprì ai suggerimenti dei suoi lettori”. Così diceva, a WineNews, il professor Massimo Montanari, uno dei più grandi esperti di storia dell’alimentazione d’Italia, parlando di Pellegrino Artusi. La cui idea di cucina, ora, andrà sotto processo, letteralmente, il 10 agosto a San Mauro Pascoli, con tanto di accusa e difesa, e il verdetto di piazza.
“Artusi non è più moderno e attuale e, probabilmente, è del tutto superato - sosterrà l’accusatore Antonaros Taracchini - perché i tempi sono cambiati, in primis il rapporto col cibo”. Ed in effetti, è vero che in poco più di un secolo è cambiato tutto: dal fabbisogno alimentare al salutismo, passando per l’industrializzazione dei processi produttivi, per la nascita delle Dop, che con i disciplinari hanno cristallizzato la tradizione, e così via. Ma c’è chi sosterrà, come il “difensore” Piero Meldini, che “Artusi è attuale per la sua idea di cucina, non di campanile, ma eclettica, aperta all’Italia e al mondo” ...
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