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Più che un bar, uno spazio in cui lavorare, leggere, riposare, con una tazza di caffè o una fetta di torta, senza fretta, anche perché, non si paga ciò che si consuma, ma il tempo che si trascorre al tavolo: dalla Francia, sbarca a Roma l’“Anticafé”

Non Solo Vino
L’Anticafé, catena francese che adesso arriva anche in Italia, a Roma, con un format rivoluzionario, nella forma e nella sostanza

Più che un bar, uno spazio sociale e solidale, in cui lavorare, leggere, riposare, bevendo un caffè o mangiando una fetta di torta, senza fretta, anche perché, non si paga ciò che si consuma, ma il tempo che si trascorre al tavolo. È l’idea su cui poggia l’“Anticafé”, catena francese che adesso arriva anche in Italia, a Roma, con un format rivoluzionario, nella forma e nella sostanza.
Nella forma, perché il locale è assolutamente originale, post moderno, caldo, interamente progettato dal giovane studio francese BronkersLab, e nella sostanza, perché propone una formula gestionale assolutamente distante da quella di una qualsiasi attività commerciale, a metà tra un ritrovo culturale dandy e uno spazio occupato, a misura di crisi, perché sembra fatto apposta per chi ha un lavoro dinamico e poche risorse: all’“Anticafé” (www.anticafe.eu), infatti, c’è tutto, dalla wi fi libera alla stampante, e persino un proiettore.
Senza dimenticare i giochi da tavolo, perché, tra uno spuntino salato ed uno dolce, c’è un tempo per tutto, per il lavoro e per lo svago, così com’era nell’idea originaria, partorita dalla mente del russo Ivan Meetin, oggi Ceo di “Ziferblat”, la prima catena di bar pensati per perdere tempo, e farselo pagare.

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