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Per un alcolista smettere di bere è difficilissimo. Ma ora si scopre che l’astinenza, fondamentale nel cammino per uscire dal tunnel, rallenta le funzioni del cervello come apprendimento e memoria. Così l’Università di Sassari, Cagliari e Palermo

Se come è noto, per un alcolista, smettere di bere è difficilissimo, ora si scopre anche l’astinenza, fondamentale nel cammino di chi vuole uscire dal tunnel, rallenta le funzioni fondamentali del cervello, come l’apprendimento e la memoria, e questo meccanismo provoca la necessità di assumere altro alcol, perché viene a mancare la dopamina. È la scoperta fatta da un’equipe di ricercatori delle Università di Sassari, Cagliari e Palermo, pubblicata sulla rivista scientifica “Pnas”. La ricerca ha individuato come gli esseri viventi rispondano a stimoli ambientali durante tutta l’esistenza, sottoponendosi loro malgrado a un grande stress emotivo e a una carica di informazioni che viene archiviata nel cervello.
Il cervello deve, quindi, mantenersi in forma, elastico e facile all’adattamento, per evitare di andare in tilt.
Nell’organismo di un alcolista, questo adattamento avviene col supporto dell’alcol e senza di esso pare incepparsi. È la mancanza di dopamina che provoca il calo di attenzione e di memoria e la conseguente confusione. Dunque il primo periodo dopo la disintossicazione l’ostacolo da superare è proprio questo bisogno di “ricaricare” la memoria con altro alcol, trovare nuovi modi di tenere la mente allenata e nuove soddisfazioni che permettano al cervello di trovare serenità senza per forza far ricorso a vino, vodka e simili. 
Questa insufficienza é alla base del processo che impedisce la formazione di meccanismi come “long term depression” e “decision making” dell’alcolista, ha spiegato Marco Diana, dell’Università di Sassari, che ha coordinato il team di ricercatori composto da Saturnino Spiga ed Enrico Sanna dell’ateneo di Cagliari e Carla Cannizzaro dell’Università di Palermo.

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