Crescere rispettando il pianeta, i suoi limiti e le sue risorse. Lo sentiamo dire da anni, ma quando si tratta della nostra dieta e della nostra tavola, dare un seguito ai principi è tutt’altro che facile, specie quando si parla di eliminare, tout court, piatti e prodotti per molti irrinunciabili. Come la carne, “colpevole”, secondo diversi studi, di essere tutt’altro che etica: per produrre mezzo chilo di carne, infatti, ci vogliono qualcosa come 9.500 litri d’acqua, per non parlare della quantità di cereali prodotti per sfamare mucche, maiali, pecore e polli. Numeri che, in qualche modo, hanno colpito il più grande degli chef di Francia, Alain Ducasse, che ha deciso di aprire il suo primo ristorante vegetariano: il menu della tavola “tre stelle” Michelin del “Plaza Athenee”, l’albergo di lusso di Parigi a due passi dagli Champs-Elysees, che riapre i battenti dopo qualche mese di lavori di restauro, elimina la carne, per portare alla ribalta verdure, pesci e cereali, se possibile bio.
“Il pianeta - spiega Ducasse - ha risorse rare, bisogna consumare più eticamente e in modo equo solidale. La tendenza mondiale è al consumo di zucchero, grassi e fritti. Io ho voluto fare un menu più leggero. La mia ossessione è togliere zucchero”. La parola d’ordine, per lo chef, è ormai “mangiar sano”.
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