“Le nostre aziende rappresentano un settore importante del Made in Italy agroalimentare, portatore di una tradizione dell’alta qualità e del bere responsabile. Ma, a differenza dei prodotti agroalimentari e vinicoli, le bevande spiritose non possono contare su un’apposita normativa nazionale che deleghi il Ministero delle Politiche Agricole a riconoscere Consorzi di tutela, come per le produzioni Igp e Dop”. E’ l’appello di Antonio Emaldi, presidente AssoDistil, l’Associazione Nazionale degli Industriali distillatori, alla Commissione Agricoltura di Palazzo Madama.
“Quello dei distillati - continua - è un settore in grado di generare ogni anno un fatturato di un miliardo di euro, con oltre 30.000 addetti diretti e nell’indotto, ma privo degli strumenti normativi capaci di difendere i suoi 37 prodotti ad Indicazione Geografica. Ma senza una disposizione simile, i distillatori incontrano molte difficoltà nella difesa e nella valorizzazione dei distillati made in Italy. Chiediamo quindi alla Commissione Agricoltura del Senato di inserire la norma sui consorzi di tutela nel “Collegato Agricoltura”, disegno di legge in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività agricole del settore agroalimentare”.
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