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“Drosophila suzukii”, il moscerino che sta creando nuovi grattacapi ai produttori di vino. A WineNews Leonardo Valenti, docente di Viticoltura dell’Università di Milano: “arrivata nel 2009, per ora non ha fatto grossi danni. Situazione monitorata”

Italia
La Drosophila Suzukii

Oltre al maltempo, alla peronospora e alle altre “classiche” patologie della vite, un nuovo “spauracchio” è entrato nel mirino dei viticoltori. A cui per ora, in realtà, crea poco più che qualche grattacapo, ma che, comunque, viene monitorato. È la “Drosophila suzukii”, “una particolare specie di drosophila che comunemente conosciamo come il “moscerino da frutta” e che troviamo abitualmente nelle cantine, normalmente non pericolosa, perché incapace di penetrare la buccia delle bacche”, spiega a WineNews (che ha avuto segnalazioni, sul problema, da parte di qualche produttore in Italia, ndr) Leonardo Valenti, docente di Viticoltura dell’Università di Milano.
“La “suzukii” invece - aggiunge Valenti - depone le larve all’interno dei frutti e le stesse poi si nutrono della polpa portando la bacca a marcire. La “suzukii” è arrivata da noi, specialmente nel nord Italia, nel 2009, e per adesso non ha fatto grossi danni. Stiamo monitorando la situazione insieme all’Istituto di San Michele all’Adige che ha avviato un piano di monitoraggio. Per ora attacca soltanto le uve a bacca rossa”.
E in effetti, come già scritto da WineNews, il monitoraggio della “suzukii” è già da tempo attivo nel vigneto Italia, tanto che, in febbraio 2014, in un convegno organizzato da Fieragricola in collaborazione con il Consorzio per la tutela dei vini della Valpolicella, con il contributo dell’Isistuto Agrario di San Michele all’Adige, si era fatto il punto della situazione, arrivando alla conclusione che “il moscerino arrivato in Italia nel 2009, che tanto allarme ha destato tra i viticoltori in diverse regioni, non risulta aggressivo sulla vite, ma va tenuto sotto controllo”.
“Dai primi anni di esperienza di monitoraggio della sua presenza in vigneto - rassicurava Luisa Mattedi della Fondazione Mach di San Michele all’Adige (Trento) - si può affermare che Drosophila suzukii non risulta aggressiva sull’uva. Attenzione, però, questo non vuol dire che si possa abbassare la guardia. Dobbiamo costantemente tenerla sotto controllo per essere tranquilli. L’altro aspetto importante - continua Mattedi - è che in presenza di attacchi in vendemmia non si riscontrano particolari problemi, se non nel caso di presenza contemporanea di ferite da grandine. Solo in questo caso si assiste al disfacimento tipico nei frutti di altre colture in seguito al suo attacco”.
Insomma, per ora niente di troppo grave, anche se l’attenzione è alta, e non solo in Italia: nei giorni scorsi sono stati scovati i primi esemplari della “Drosophila suzukii” anche a Bordeaux.

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