
Il Franciacorta, re degli spumanti metodo classico italiani, in tre anni, ha rafforzato il suo posizionamento nell’alto livello, ma anche il suo valore strettamente enogastronomico (gusto, abbinamenti, eccellenza del prodotto) ed è sempre più sinonimo di qualità e prestigio. Inoltre, quando Franciacorta è associato a brand di categoria merceologiche diverse, questi sono di alto profilo e con un ottimo standard qualitativo. I marchi citati, ad esempio Audi e Armani, possono essere ricondotti a prodotti di “lusso”. A dirlo un’indagine di AstraRicerche (www.astraricerche.it) per il Consorzio del Franciacorta (www.franciacorta.net), con 1.500 interviste on line su un campione rappresentativo degli Italiani tra i 18 ed i 70 anni, pari a 40,9 milioni di adulti. Nel dettaglio, il 95,3% del campione dichiara di conoscere il Franciacorta, percentuale più alta rispetto a tutti i competitor tradizionali (Prosecco, Asti, Champagne, Trento), ed in crescita del +8% sulla stessa indagine condotta nel 2011.
Cosa è successo in questi tre anni? Lo sintetizza Maurizio Zanella, presidente del Consorzio Franciacorta: “siamo soddisfatti e orgogliosi di questi risultati poiché l’impegno e le iniziative messe in campo nell’ultimo triennio - spiega - hanno evidentemente dato i loro frutti. Penso ai Festival itineranti che da anni portano il Franciacorta in giro per l’Italia, alla partnership con Camera Nazionale della Moda, alla presenza sempre più significativa in ambiti extra settore. I produttori franciacortini inoltre sono affiancati da coloro che lavorano nell’ospitalità e nell’accoglienza, il connubio vino-territorio è strategico per noi, la promozione del vino va di pari passo con quella del territorio”.
Una parte consistente della ricerca verte sull’immagine della Franciacorta come zona lombarda a vocazione turistica. L’85% del campione conosce la Franciacorta, e rispetto al 2011, comunque, si registra un incremento del 9%. Tornando al vino, il vissuto del Franciacorta, rilevato dalla ricerca, è particolarmente positivo e in netto miglioramento: il 9% in più considera che il vino abbia un prezzo medio o elevato ma giustificato dalla qualità e dal prestigio; il 5% in più pensa sia un vino buono da bere, il +4% che sia gradito ai giovani; il +3% che sia originale e non banale, e anche la qualità e il prestigio percepiti registrano un +3%.
La notorietà e la qualità percepita portano il Franciacorta ad essere considerato, insieme al Brunello di Montalcino e allo Champagne, particolarmente adatto per un regalo, il 54% degli italiani lo predilige ad altri vini. Il Franciacorta, inoltre, si conferma un vino per le occasioni speciali, le ricorrenze, i regali e i festeggiamenti; a tavola è per lo più considerato un vino da abbinare ai piatti a base di pesce (76% con i primi; 73% con i secondi alla griglia o al forno).
“La marcia trionfale del Franciacorta - commenta Enrico Finzi, Presidente di Astra Ricerche - è proseguita veloce anche nel fuoco della crisi. Maggior notorietà, prestigio ancora cresciuto, ormai indiscutibile leadership tra i vini italiani prodotti con metodo classico, sorpasso dello stesso Champagne: sono questi i principali obiettivi raggiunti nel triennio 2011-2014. Ciò traina anche il vissuto sociale della Franciacorta, anche se a questo miglioramento d’immagine non ha ancora corrisposto un adeguato incremento del turismo nell’area, ricca di potenzialità”.
Nell’immaginario degli italiani, in ogni caso, la Franciacorta è una zona caratterizzata soprattutto dalla popolazione seria, laboriosa e onesta (94%), segue a stretto giro la valutazione molto positiva sulla qualità del cibo e sulle bellezze paesaggistiche e naturalistiche (92,1%). Nonostante il 91,6% pensi che possa ancora crescere da un punto di vista turistico, l’87,7% la considera già un’ottima meta per week end o brevi vacanze.
Focus - La ricerca “Gli italiani, il Franciacorta e la Franciacorta”
La conoscenza del Franciacorta
La conoscenza aiutata del Franciacorta, definito come “un tipo di vino a fermentazione naturale in bottiglia, cioè con le bollicine” è di ben il 95% degli intervistati (82% di sicuro e 13% forse). Rispetto a tre anni prima, questa notorietà è cresciuta di otto punti percentuali. Anche i principali concorrenti hanno visto aumentare nell’ultimo triennio la loro conoscenza, ma è rimasta immutata la leadership del Franciacorta, se è vero che l’Asti è conosciuto dall’89%, lo champagne dall’86%, il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg dal 70%, l’Oltrepò Doc da un ben minore 45%, il Trento Doc dal 33% e l’Altalanga dal 9%.
Le occasioni di consumo, acquisti e stagionalità
Se prendiamo in considerazione la frequenza di consumo (regolare o occasionale) degli spumanti noti, la classifica vede in testa il Prosecco Docg (l’80% dei suoi conoscitori lo consuma più o meno spesso) seguito dall’Asti (79%) e dall’Altalanga (73%); il Franciacorta Docg si colloca al quarto posto col 73%, seguito dal Trento Doc (69%), dall’Oltrepò Doc (67%) e infine dallo champagne (60% di consumatori regolari o saltuari sul totale dei conoscitori).
L’acquisto degli spumanti noti vede al primo posto sempre il Prosecco Docg (82% dei suoi conoscitori) seguito dall’Asti (77%), dal Franciacorta Docg (73%), dall’Altalanga (70%), dal Trento Doc (68%), dall’Oltrepò Doc (65%) con lo champagne a chiudere (60%).
La co-leadership del Franciacorta si osserva analizzando il ranking dei vini ritenuti più adatti per regalo: dominano, infatti, il Brunello di Montalcino (55%), appunto il Franciacorta Docg (54%) e lo champagne (quasi 54%) con tutti gli altri nettamente staccati: Chianti 40%, Prosecco Docg e Barolo 38%, Nero d’Avola 31%, Montepulciano d’Abruzzo 30%, Asti 25%, Amarone 25% e gli altri nettamente al di sotto del 10%.
Il prestigio del Franciacorta come regalo emerge come assai alto: basti dire che il 58% del campione reputa che esso valorizzi il Made in Italy e le sue eccellenze, il 52% che garantisca di fare una buona figura, il 50% che sia un dono elegante e appunto prestigioso, il 40% che costituisca un regalo da intenditore, il 31% che risulti essere un segno di distinzione e di classe.Quanto alla stagione ideale per gustare il Franciacorta Docg il 57% non ne privilegia alcuna, il 13% l’autunno, il 12% la primavera, un altro 12% l’estate e solo il 6% l’inverno.
È stato chiesto agli intervistati conoscitori del Franciacorta Docg (ricordiamolo: il 95% del campione) di esprimere una valutazione complessiva tramite voto in una scala da 1/minimo a 10/massimo: ebbene, ben il 73% si dichiara entusiasta utilizzando voti dall’8 al 10, il 17% dà voti corrispondenti a valutazioni da sufficiente a discreto, solo un infimo 2% dà un giudizio di inadeguatezza tramite voti da 1 a 5 (il restante 8% o non risponde oppure afferma che dipende dai casi).
Non sorprende perciò che siano risultati in forte crescita sia l’esperienza del Franciacorta, ossia l’averlo consumato nella propria vita (84%: con un incremento dell’8% rispetto al 2011) sia e specialmente il consumo nell’ultimo anno (balzato tra il 2011 e il 2014 dal 39% al 52%), così come l’intenzione dichiarata di bere il Franciacorta nel prossimo anno (ora 88%: era l’81% nel 2011).
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