Sale ad almeno 30 milioni di euro il conto dei danni nelle campagne liguri con frane e smottamenti, campi invasi dal fango, distrutti magazzini, scoperchiate stalle nella provincia di Genova, animali rimasti senza approvvigionamento in Valle Stura, strade poderali cancellate, muretti a secco crollati, come i muri di sostegno delle fasce olivicole nella provincia di Imperia, colpiti agriturismi, serre distrutte con infiltrazioni e allagamenti fangosi nelle serre floricole sanremesi e ventimigliesi, dal ruscus al ranuncolo agli anemoni, coltivazioni perdute, dagli ortaggi alle piante aromatiche in vaso, dalle margherite fino al basilico in un intero versante collinare sulle alture di Genova-Prà e nel Tigullio, alle strutture florovivaistiche finite sottacqua nell’albenghese in provincia di Savano, ma in pericolo ci sono anche pregiati vigneti a Ortonovo, Castelnuovo Magra e Sarzana in provincia di La Spezia, dove sono state colpite anche le aziende orticole come nella zona di Diano Marina. È quanto emerge da una prima stima della Coldiretti che chiede di verificare se esistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità in Liguria.
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