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“Il Padiglione Vino di Expo2015 occasione straordinaria per raccontare il valore dell’agricoltura italiana di qualità”. Così a “Wine2Wine” il Ministro delle Politiche Agricole, Martina. E, da aprile, anche un’app dedicata, che vivrà anche dopo Milano

Non solo il “Padiglione Vino - A Taste of Italy”, per il nettare di Bacco tricolore a Expo2015, ma anche un’app per rendere ancora più interessante la visita allo spazio “dell’esperienza vitivinicola italiana”, come lo ha definito, in video collegamento, il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, e che sarà attiva ed a servizio del vino italiano, anche dopo il grande evento milanese. Emerge da “Wine2Wine” (Verona, 3-4 dicembre, www.wine2wine.net).
“Il padiglione dell’esperienza vitivinicola italiana è una grande occasione - ha ribadito Martina - ci abbiamo investito molto, anche in collaborazione con Vinitaly. Ed è una grande sfida, perché Expo non è fiera: è un evento che deve tenere alto il dibattito sul tema “Nutrire il Pianeta - Energia per la Vita”. E il vino dice molto di come si può sviluppare, in Italia, un’agricoltura a massimi livelli di qualità, nel rispetto del territorio, ed è un aspetto che va molto al di là del dato economico. La posta in gioco è alta, ma con la collaborazione di tutti, attraverso il padiglione del vino, racconteremo l’Italia e la sua forza, e le tante buone pratiche che il mondo potrà scoprire. Sulla filiera del vino, a livello governativo, stiamo facendo scelte importanti. Su tutte, vi annuncio che, dopo il mancato accordo in Conferenza Stato-Regioni, ora siamo nelle condizioni di portare in Consiglio dei Ministri la proposta di provvedimento per consentire la cessione de diritti di impianto oltre i confini regionali. E poi continueremo sulla de-materializzazione dei registri vitivinicoli: 64.000 registri cartacei passeranno in regime telematico, e questo ci consentirà di essere più efficaci e rapidi nei controlli, tanto verso le imprese che nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni. E poi vi ricordo il lavoro sulla promozione, fatto con Ministero dello Sviluppo Economico, con cui per la prima volta è iniziato un rapporto collaborativo e virtuoso, recuperando risorse per 130 milioni di euro”.
“Il Padiglione deve essere l’occasione per dare una visione di insieme del vino italiano al mondo - ha aggiunto il dg Veronafiere, Giovanni Mantovani - e di come il vino ha segnato il nostro Paese nella storia, nel paesaggio, nel life style, nella cultura popolare, nelle tradizioni, nei territori, nei rapporti con il cibo e l’enogastronomia, nella cultura dello stare insieme. Dobbiamo utilizzare il Padiglione del vino per raccontare tutto questo, per raccontare la bella storia di un Paese che attorno al vino ha costruito lavoro, imprese e cultura, e le storie di imprese che si sono affermate nel mondo. E poi deve essere un’occasione per lavorare insieme, e per portare i visitatori che verranno ad Expo a toccare con mano i territori”.
Ma oltre ad un padiglione “multisensoriale, narrativo, emozionale, tecnologico, che racconta il vino dalla vigna alle cantine dei grandi architetti”, come ha spiegato il direttore artistico e progettista Italo Rota, ci sarà anche un app ad hoc, ma che vivrà anche dopo Expo, e che trasformerà la stessa Expo in occasione di business per le cantine italiane.
“Con Vinitaly Wine Club, portale di e-commerce di Veronafiere, abbiamo iniziato - ha spiegato il business development, Alessandro Olivieri - anche un percorso per diffondere la cultura del commercio elettronico di vino in Italia. Ora, con questa app, che stiamo sviluppando e che sarà disponibile da aprile 2015 per piattaforme Apple e Android, andiamo oltre. Sarà un’app che interagirà e renderà ancora più completa l’esperienza del Padiglione Vino ad Expo, ma che sopravviverà anche dopo. Sarà divisa in tre sezioni, una per la conoscenza del vino italiano, con tante informazioni, una dedicata ai sensi, e lo shop, che consentirà di acquistare gli oltre 1.800 vini che saranno esposti nel Padiglione Vino, e che saremo in grado di consegnare in 90 Paesi nel mondo, per andare incontro alle esigenze di tutti i visitatori attesi ad Expo. Ma l’app sopravviverà anche dopo, le informazioni che conterrà rimarranno, e anzi saranno implementate e sviluppate, a servizio del vino italiano”.

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