Dopo le statuine in terracotta per il presepe di chef come Gianfranco Vissani, Gualtiero Marchesi, Davide Scabin, Heinz Beck, Massimo Bottura, Ciccio Sultano, Massimiliano Alajmo e così via, ideate negli anni scorsi dalla celebre bottega napoletana di Via San Gregorio Armeno, guidata da Marco Ferrigno, arriva il presepe monotematico, dedicato ai nomi top della ristorazione e del gusto italiani. Ad idearlo Maurizio Cortese, ideatore della società di viaggi e consulenza enogastronomica Corteseway. Con tante newentry, tra i maestri dei fornelli, come Francesco Sposito, fresco di seconda stella Michelin con la Taverna Estia di Brusciano (Napoli), Peppe Guida, ai fornelli dell’Osteria Nonna Rosa di Vico Equense, o Carlo Cracco, che viene preso in giro per la sua pubblicità delle patatine San Carlo.
Ma la creatività di Ferrigno e di Cortese è andata oltre la cucina: c’è la statuetta di Giuseppe Palmieri, sommelier dell’Osteria Francescana di Massimo Bottura, in prima linea per valorizzare il ruolo di camerieri e sommelier con l’associazione “Noi di Sala”, ma anche il padre di tutti critici e giornalisti enogastronomici, Luigi Veronelli, di cui ricorre il decennale della morte o, ancora, Stefano Bonilli, scomparso di recente, nonché il direttore delle guide de “L’Espresso” Enzo Vizzari. Perché lo spettacolo dell’enogastronomia, ormai, non conosce più confini, tra sacro e profano.
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