È l’Italia il Paese europeo che ha fatto, nel 2014, il maggior numero di segnalazioni al Sistema europeo di allerta rapido per alimenti e mangimi. A dirlo è il rapporto pubblicato sul sito del Ministero della Salute, secondo cui in totale nel continente sono state registrate 3.097 notifiche contro le 3.136 dell’anno precedente, di cui circa il 16% dal nostro Paese.
“L’Italia è risultato essere il primo Paese membro per numero di segnalazioni inviate alla Commissione Europea - si legge nel rapporto - dimostrando, come negli anni passati, una intensa attività di controllo sul territorio nazionale, con un totale di 506 notifiche (pari al 16.3 %), mentre nel 2013 le notifiche trasmesse dall’Italia erano 534 (pari al 17%)”. Tra i rischi segnalati a livello comunitario il principale riguarda la presenza di salmonella, quasi 500 casi, mentre tra i contaminanti chimici i più riscontrati sono i residui di fitofarmaci (437) e le micotossine (386).
Per le categorie di prodotti, le principali non conformità sono state riscontrate nella frutta e nei vegetali, nei prodotti della pesca, nell’alimentazione animale e nella frutta secca.
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