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Danneggiano il 20% del cibo dell’uomo, ma ne esistono oltre 1.780 specie edibili: ecco gli insetti divisi in “buoni e cattivi” da Pio Federico Roversi e Valeria Francardi, ricercatori del Cra agrobiologia di Firenze

Sono piccoli, piccolissimi spesso. Eppure danneggiano il 20% del cibo dell’uomo che però, in qualche modo, “si vendica” mangiandone oltre 1.700 specie. Si tratta degli insetti, tornati alla ribalta sia come tendenza alimentare, nuova soprattutto in Occidente, sia per i danni che stanno causando alle colture, come la Xylella, o meglio la sputacchina, insetto vettore del batterio, agli olivi in Puglia. A parlarne anche Pio Federico Roversi e Valeria Francardi, ricercatori del Cra agrobiologia di Firenze, nello stilare una sorta atlante dei “buoni e cattivi” negli insetti che rappresentano oltre il 65% del totale della biodiversità animale, tra 9 milioni di specie.
“Con riferimento alla sola Italia - sottolineano - le stime per difetto già parlano di circa 500 milioni di euro persi dal settore agricolo per fattori diversi, insetti inclusi, per mancata produzione in castagneti, oliveti, agrumeti, senza peraltro dimenticare i dati negativi che giungono dall’apicoltura costretta a convivere con la Varroa e di recente con altri aggressori alieni come il Piccolo coleottero degli alveari e la Vespa velutina”. Anche il pinolo, ingrediente essenziale del pesto ligure, è una produzione di nicchia italiana messa ko dalla Cimice americana delle conifere ma i laboratori Cra, con un progetto del ministero delle Politiche agricole, hanno individuato e introdotto in Italia un nemico naturale che si riproduce nelle uova dell’insetto “cattivo”.
Tuttavia, ricordano i ricercatori Roversi e Francardi, “è folta la schiera di insetti buoni senza i quali scomparirebbero mele, arance, ciliegie, e le orchidee”. Buoni anche a tavola: sono oltre 1.783 le specie edibili consumate in almeno 124 Paesi da 3.000 gruppi etnici, ottime fonti di proteine, di vitamine del gruppo B e con uno scheletro ricco di Chitina da cui ottiene il Chitosano impiegato nei farmaci e per purificare l’acqua da pericolosi inquinanti”.

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