Palazzo Italia di fronte, l’Albero della vita a sinistra, a pochi passi, e poi “Vino - A Taste of Italy”, il padiglione dell’esperienza vitivinicola italiana fortemente voluto dal Ministero delle Politiche Agricole e realizzato da Vinitaly (VeronaFiere), su progetto dell’architetto Italo Rota e del Comitato Scientifico guidato da Riccardo Cotarella, ha aperto le sue porte, partendo dalla storia (l’inaugurazione ufficiale è fissata per il 23 maggio, www.vino2015.com/it). È così che si è presentato il primo spazio dedicato al vino nella storie delle esposizioni universali ad Expo Milano, che WineNews ha visitato.
Si parte dalla Domus Vinii, che mette insieme la storia, con la riproduzione di affreschi di epoca etrusca e romana, che riportano frasi inneggianti al vino, e che si mescola con “odi” a Bacco più contemporanee come la celeberrima “Il vino è il canto della terra verso il cielo” di Luigi Veronelli, a “Un buon vino è come un buon film” di Federico Fellini. E ancora video-istallazioni che mostrano i territori più importanti del Belpaese enoico, raccontano con immagini e animazioni grafiche il lavoro della produzione del vino, un “passaggio” attraverso i suoi colori racchiusi in grandi ampolle, che porta al “mare di vino”, intorno a cui scorrono immagini e suoni che rendono onore alla lirica e alla commedia dell’arte che vedono il nettare di Bacco protagonista. Vista e udito già coinvolti, dunque, ma anche l’olfatto, con grandi nasi in cui immergere il proprio per sentire gli aromi. E poi il grande tappo di spumante che salta, e che si fa istallazione d’arte, circondato da una costellazione fatta di tutti i nomi dei territori del vino italiano, sotto ad un “cielo di calici”, in cui si specchia anche la statua di Giulietta, con una riproduzione del muro in cui migliaia di persone lasciano i loro messaggi, firma tangibile del legame tra il Padiglione Vino e Verona Fiere che lo ha realizzato.
Poi la “Stairway to wine”, la scala che attraversa un enorme chicco d’uva e coperta da una grande foglia di vite in metallo, che porta alla “biblioteca del vino”, dove, attraverso moderni dispenser, si possono gustare 1.400 etichette da tutto il Belpaese, in totale autonomia o con l’aiuto di sommelier, coinvolgendo così finalmente il tatto e il gusto (ma anche il business, con un app ad hoc che sarà attiva anche dopo la fine di Expo, e che consente di comprare i vini degustati e farseli arrivare a casa in pochi click, sviluppata da Vinitaly Wine Club, ndr), in un’esperienza multisensoriale che è l’obiettivo del progetto, per coinvolgere quanti ancora non siamo innamorati del vino, e raccontare l’Italia come un Paese di eccellenza della sua produzione a livello mondiale.
“Ci aspettiamo molto, è stata un’iniziativa fortemente voluta, che ha trovato anche un percorso ad ostacoli, ma in cui crediamo molto - ha detto a WineNews il presidente di VeronaFiere Ettore Riello – e questa è un’occasione straordinaria per il vino italiano, perché dobbiamo investire di più e meglio nel farlo conoscere a livello internazionale. E quale occasione migliore di Expo dove accogliamo il mondo”.
“Il padiglione parte dalla zona di comunicazione emozionale, come la abbiamo definita, e che è davvero emozionante - aggiunge il dg VeronaFiere Giovanni Mantovani - perché racconta il vino italiano a partire dalle sue origini, ovvero i tantissimi vitigni e territori in cui nasce, ma anche la sua storia, che è cultura, paesaggio, enogastronomia e life style. Poi si arriva all’enoteca del futuro, l’area della degustazione, con 1.400 bottiglie di tutte le Regioni d’Italia, una rappresentazione piena del vino italiano. E poi c’è una sala degustazione dove proporremo tanti eventi degustativi, e una terrazza dove organizzare momenti di incontro, di happy hour, punto di appoggio per un “post expo vivace”, o per passare la serata davanti all’albero della vita. Ma nei sei mesi di Expo avremmo tanti altri eventi, convegni e così via, per quello che speriamo sarà un grande spot per il vino italiano nel mondo”.
E in attesa di far breccia nel cuore del pubblico di Expo, il Padiglione vino sembra aver già conquistato quello di personalità importanti.
Dall’ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia, John Robert Phillips, al Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, sino al Presidente del Comitato Scientifico del Padiglione del Vino e di Assoenologi, Riccardo Cotarella. E ancora, Marilisa Allegrini, Josè Rallo e Leonardo de’ Frescobaldi, noti imprenditori del vino insieme a Domenico Zonin, Presidente dell’Unione Italiana Vini, per finire con l’imprenditore cinematografico e presidente del Napoli Calcio, Aurelio De Laurentiis.
E naturalmente, il padrone di casa, il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Maurizio Martina che ha sostenuto fin dal principio questo progetto rappresentativo della produzione italiana, affidandone la realizzazione - congiuntamente con il Padiglione Italia - a Veronafiere-Vinitaly e al Comitato Scientifico.
A poche ore dall’apertura di Expo 2015, “Vino A Taste of Italy”, il Padiglione dell’esperienza vitivinicola italiana è diventato il luogo cult per ambasciatori, ministri, imprenditori e media nazionali e internazionali, come la televisione ufficiale di Pechino che ha registrato già ieri un servizio speciale.
“Il Padiglione del Vino è un grande segno della capacità italiana di produrre iniziative di assoluto livello e qualità. Congratulazioni per l’ottimo lavoro - ha detto il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che ha voluto visitare, in forma privata, il Padiglione per un brindisi augurale - vino is great, vino is pleasure”, ha aggiunto il Ministro accompagnato da Giuseppe Sala, ad di Expo 2015.
Ed è proprio alla platea di visitatori internazionali che è rivolto tutto l’allestimento del Padiglione per attirare l’attenzione di quanti amano o conoscono ancora poco uno dei prodotti simbolo del made in Italy nel mondo.
“Non ho mai visto tante etichette in un solo luogo - ha sottolineato ieri nella sua visita a sorpresa Ambasciatore degli Usa in Italia, Phillips - Il vino italiano è molto apprezzato e diffuso negli Stati Uniti d’America: personalmente, amo molto i vini friulani perché i miei nonni materni erano originari di quella regione”.
In attesa dell’inaugurazione ufficiale, sabato 23 maggio, il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, nella sua visita, dopo essersi congratulato con tutti quelli che hanno reso possibile la realizzazione del primo Padiglione dedicato al vino nella storia dell’Esposizione Universale, ha commentato: “complimenti, veramente un bel lavoro”, lasciando un biglietto vicino alla statua di Giulietta nel quale ha citato la frase di Mario Soldati “Il vino è la poesia della terra”.
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