Il vino è un comparto attraente, non solo in Francia e Italia, dove il valore aggiunto di territori unici, come la Borgogna, la Toscana, Bordeaux o il Piemonte, porta a valutazioni da capogiro, ma anche nella più “normale” Nuova Zelanda, dove una delle aziende più grandi del Paese, Yealands Wine Group, ha attirato le attenzioni di un’importante compagnia elettrica, la Marlborough Lines, che ha messo sul piatto ben 60 milioni di dollari per rilevare l’80% dell’azienda, lasciando una quota del 15% al fondatore, Peter Yealands, ed il 5% al Ceo, Jason Judkins.
Adesso, come racconta lo stesso Peter Yealands al magazine Usa “Wine Spectator” (www.winespectator.com), “l’obiettivo è quello di raddoppiare la nostra capacità produttiva nel più breve tempo possibile”. Obiettivo ambizioso per un’azienda che, con soli 5 anni di storia alle spalle (è stata fondata nel 2011, quando il gruppo immobiliare Yealands acquistò Crossroads a Hawkes Bay e The Crossings a Marlboroug), è già la sesta esportatrice della Nuova Zelanda, con più di 1 milione di casse di vino (12 milioni di bottiglie) esportate ogni anno in 80 Paesi, forte di 2.700 ettari vitati e due cantine di vinificazione, una a Hawkes e l’altra a Marlborough.
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