La ristorazione, soprattutto all’estero, è uno dei fattori chiave per il successo del vino. E non fanno eccezione gli Usa, mercato n. 1 per il vino al mondo, dove i ristoranti italiani, per esempio, sono stati fondamentali nell’affermazione del vino del Belpaese negli States, dove è saldamente il più presente ed apprezzato tra quelli stranieri.
Ma ora sembra che il rapporto vino-ristorante si stia ribaltando, e che la carta dei vini sia sempre più decisiva nella scelta del locale. Almeno tra gli eno-appasionati a stelle strisce, sondati da “Wine Spectator”, che ha chiesto loro, appunto, quanto sia importante la qualità della lista dei vini quanto scelgono il ristorante. E per il 48% è molto importante, perché poter bere bene e con un’ampia scelta di vino conta quanto la qualità del cibo. C’è poi un 43% che pensa che la carta dei vini sia importante, anche se si dice disposto a soprassedere su una scelta limitata se il cibo è davvero buono. Solo il 9%, infine, risponde che non conta poi molto: se il cibo è buono e il vino no, si può sempre bere qualcos’altro. In ogni caso, per valorizzare i vini che sono in carta, è fondamentale il servizio, e qui i giudizi dei wine lovers americani sono meno generosi: solo il 4% ritiene che il servizio del vino nei ristoranti Usa sia eccellente, il 35% lo giudica di buon livello, il 47% si limita a definirlo corretto, ma c’è anche un 14% che lo bolla senza mezzi termini come scarso.
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