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In Usa continua a crescere il segmento premium (vini sopra i 10 dollari a bottiglia), dove l’Italia è regina grazie a Prosecco, Moscato d’Asti e Pinot Grigio, con Ruffino e Santa Margherita tra i top brand assoluti “di categoria”

Italia
Sono ancora gli spumanti a trainare il vino italiano in Usa, specie nel segmento Premium

Se è vero che dagli Usa, mercato straniero n. 1 per il Belpaese, arrivano notizie in chiaro scuro per l’export del vino italiano (+1,5% in quantità e -6,1% nei primi 6 mesi 2015 sul 2015, e con gli spumanti che continuano il loro percorso di crescita a doppia cifra con +23% in volume e +12,9% in valore, secondo i dati dell’Italian Wine & Food Institute), ci sono stelle che, in ogni caso, brillano più delle altre.
Nel segmento premium, ossia quello dei vini dai 10 dollari a bottiglia in su, che è cresciuto nel complesso del 4% nel 2014, tra i marchi che sono cresciuti di più (dal leader assoluto di categoria Kendall-Jackson, a Chateau Ste. Michelle, da 14 Hands a Ménage a Trois, da Bogle Vineyards a E. & J. Gallo), secondo il report di Impact Databank, analizzato da “Shanken News Daily”, ci sono anche gli italiani Ruffino (+13%, a 1 milioni di casse) e Santa Margherita (+1,4%).
Punte di un iceberg che vede il vino italiano dominare il segmento, secondo Scott Ehrlich, direttore import di Constellation Brands, grazie soprattutto agli sparkling wine come Prosecco o Moscato d’Asti, e al Pinot Grigio. Con i vini bianchi che, nel complesso, oggi rappresentano oltre il 60% delle vendite di vino italiano venduto in Usa in valore.

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