Sarà un’asta pre-natalizia con i grandi nomi del vino d’Italia e di Francia, 280 lotti di “vini pregiati e da collezione”, quella di scena a Milano l’11 dicembre, firmata dalla casa d’asta fiorentina Pandolfini (www.pandolfini.it). Lo “scontro”, come sempre, vede di fronte le etichette del Belpaese e quelle dei cugini transalpini, in questa occasione con una nutrita rappresentanza proveniente dalla Champagne. Ma i “top lot”, quelli che “partono” con le quotazioni maggiori, quali sono? Una quasi completa “verticale” formata da 26 bottiglie di Masseto (2012, 2011, 2010, 2009, 2008, 2007, 2006, 2005, 2004, 2003, 2002, 2001, 2000, 1999, 1998, 1997, 1996, 1995, 1994, 1993, 1992, 1991, 1990, 1989, 1988, 1987), stimate 10.000/20.000 euro; una Imperiale di Masseto 2001, stimata 9.000/10.000 euro; 6 bottiglia di Château Petrus 2000, stimate 9.000/10.000 euro; 1 bottiglia di Romanèe Conti Domaine Romanèe-Conti 2001, stimata 6.000/8.000 euro; 5 bottiglie di La Tâche Domaine Romanèe-Conti (2004, 2003, 2002, 2001, 2000) sui 5.500/6.500 euro; 12 bottiglie di Château Lafite Rothschild 1986 sui 5.000/6.000; una rara Magnum di Champagne Salon 1971, proveniente dalla cantina della Maison, stimata 4.500/5.000; 1 doppia Magnum di Masseto 2001, stimata tra i 4.000 e i 6.000; 12 bottiglie di Château Mouton Rothschild 1986, stimate 4.000/5.000 euro.
Per i vini di casa nostra, non mancano gli “abituali” pezzi delle aste più importanti, in vari formati, annate e valori: Antinori (Tignanello, Solaia), Tenuta San Guido (Sassicaia), Gaja (Sorì San Lorenzo, Sorì Tildin, Barbaresco), Giacomo Conterno (Barolo Monfortino Riserva), Giuseppe Mascarello (Barolo Momprivato), Bruno Giacosa (Barbaresco Asili, Barolo Vigna Rionda), Le Macchiole (Paleo, Messorio), Tua Rita (Redigaffi), Tenuta dell’Ornellaia (Bolgheri Ornellaia, Masseto), Giuseppe Quintasrelli (Amarone), Aldo Conterno (Barolo Gran Bussia), Luciano Sandrone (Barolo Cannubi Boschis) e Biondi Santi (Brunello di Montalcino Riserva).
Per la Francia, come accennato, spicca una vasta scelta di bollicine con lotti provenienti direttamente dalle cantine di Delamotte e Salon (Delamotte Collection Blanc de Blancs 1999, Delamotte Collection Blanc de Blancs 2000, Delamotte Collection Blanc de Blancs 1970 , Salon 1996, Salon 1997, Salon 1999, Salon 2002).
Non mancano i classici in vari formati annate e valori: Dom Perignon Rosè 1995, 1996, Dom Perignon 1992, 1990, 1985, 1982, 1980, 1976, 1973, Dom Perignon OEnotheque 1983, 1996; Krug Grande Cuvée, Krug Vintage 1996, 1990, Clos du Mesnil 1990, Cristal Roederer Rosè 1995, Cristal Roederer 1999, 1996, 1995, 1990, 1989, 1985, 1982; Bollinger La Grande Annee 1999, 1996, R.D. 1990, 1988; Pol Roger Sir Winston Churchill 1996. Ma a spuntare la stima più alta è Jacques Selosse con il lotto composto da 1 Magnum di Champagne Blanc de Blancs Grand Cru 1995 e 1 Magnum di Blanc de Blancs Grand Cru Millesime 1979, valutate tra i 1.500 e i 2.000 euro.
Focus - Salon e Delamotte i “fratello e sorella” della Champagne
Salon è il più importante produttore di Champagne Blanc de Blancs, molto acclamato dalla critica e dal potenziale produttivo ridottissimo, non più di 40.000 bottiglie l’anno. Salon, insieme a Delamotte, fa parte dal 1989 del gruppo Laurent-Perrier.
L’azienda Salon è stata fondata da Aimé Eugène Salon un “viveur” della Belle epoque con il sogno di produrre il miglior Champagne di sempre. La sua visione è precisa: produrre uno Champagne per il suo consumo personale, uno Champagne senza assemblaggi. Perché era convinto (e di certo non a torto) che le sole uve Chardonnay Grand Cru del “Jardin de Salon” di Mesnil-sur-Oger (la sottozona migliore della Côte des Blancs) fossero in grado di produrre un vino veracemente fine ed elegante, senza la necessità di aggiungere Pinot Nero o Pinot Meunier.
La Maison nasce ufficialmente nel 1920 e la prima annata commerciale dello Champagne Salon è stata il 1921 e alla fine del 2006, la casa ha prodotto solo 37 annate con l’etichetta Salon. Dopo la morte di Eugène Aimé Salon nel 1943, sua sorella ha ereditato l’azienda che è stata alla fine venduta alla Laurent-Perrier nel 1989. Da allora, Salon è parte integrante della Maison Salon-Delamotte. Quest’ultima è stata fondata da Francois Delamotte nel 1760 ed la quinta Maison della Champagne in ordine di anzianità. Sorge anch’essa a Mesnil-Sur-Orger e nel 1988 si unisce alla Maison Salon, sotto la direzione di Didier Depond. Salon esce solo in annate particolarmente eccezionali, al ritmo di circa quattro uscite ogni decennio.
Nelle annate in cui non si produce lo Salon, le uve vengono utilizzate per produrre Champagne con il marchio Delamotte. Lo champagne Salon fa una prima fermentazione in contenitori d’acciaio per poi riposare in bottiglia a contatto con i lieviti per almeno 10 anni prima di poter essere messo in commercio. Di seguito le annate finora prodotte da questa incredibile maison: 1921, 1925, 1928, 1934, 1937, 1943, 1945, 1946, 1947, 1948, 1949, 1951, 1952, 1953, 1955, 1959, 1961, 1964, 1966, 1969, 1971, 1973, 1976, 1979, 1982, 1983, 1985, 1988, 1990, 1995, 1996, 1997, 1999, 2002.
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